Un sabato notte senza schemi, senza cliché, senza regole. A parte quella di essere assolutamente, inconfondibilmente diversi. Questa la mission di I am not (Non sono come tu mi vuoi), il consolidato appuntamento firmato Marilyn Café che ritorna puntuale per una nuova stagione da questo sabato e che andrà avanti fino all’arrivo della prossima estate.
Ospite di questa attesissima prima del celebre lounge leccese fissata per questo weekend è il dj e producer Cristian Carpentieri, atteso con il suo solito carico di vinili hand stamped frutto di ricerche interminabili tra i meandri del circuito underground dell’house e della disco music di ultimissima generazione.
I am not, in italiano Non sono come tu mi vuoi, slogan e claim del sabato notte del Marilyn, è uno degli ultimi singoli incisi da Mina per l’etichetta RIFI, mai apparso su 33 giri ufficiali. Il titolo, preso a prestito da una commedia di Pirandello, allude ironicamente alla morbosa curiosità della stampa di quegli anni per le vicende private dell’artista, alla quale lei rispose con questo garbato invito ad attribuirle una qualsiasi etichetta, non importa quale. Il pezzo (unico del vecchio repertorio) non a caso aprirà la scaletta nei concerti che Mina terrà qualche anno più tardi (1969-70) con Giorgio Gaber.
Fuori dalla confusione della movida del centro storico, il Marilyn Cafè, completamente ispirato nello stile al leggendario personaggio cinematografico sogno proibito per molte generazioni di uomini e modello di stile per tantissime donne, è in Via Presta, traversa di Viale Grassi, nelle vicinanze di Via Lequile. L’ambiente, il contesto, il design, lo stile e il suo nome sono legati indissolubilmente all’intramontabile mito della Monroe. La diva, infatti, dopo mezzo secolo, continua a catturare l’attenzione di tanta gente, di ogni età e classe, e di tanti artisti, continuando ad essere simbolo di una bellezza tanto inimitabile quanto fragilissima.
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