Una protesta vibrante quella portata avanti questa mattina a Montecitorio da una novantina di primi cittadini pugliesi, insieme agli attivisti dei comitati NoTap e al governatore della Puglia Michele Emiliano.
I Sindaci dei comuni salentini hanno dato voce alle tante preoccupazioni causate dalla costruzione del gasdotto e sono arrivati a Roma con la speranza di poter parlare direttamente col Governo o i ministri competenti. Striscioni di protesta, cartelli contro il “tubo”, una manifestazione collettiva che ha l’obiettivo di valutare un sito alternativo per il gasdotto. Fra gli esperti intervenuti, anche l’oncologo Serravezza, recentemente protagonista di uno sciopero della fame e della sete contro la Tap.“Ci hanno etichettato come quelli del No, invece noi portiamo una proposta concreta al tavolo: delocalizzare l’approdo più a Nord, in un’area industriale già esistente, in cambio della decarbonificazione della centrale Enel di Cerano. Noi siamo una comunità pensante, che sta cercando una mediazione” ha sottolineato il presidente Emiliano, concludendo che “I sindaci stanno cercando con tutti i mezzi a disposizione, di attirare il turismo e il Tap sarebbe un colpo mortale, stroncherebbe il lavoro di valorizzazione del territorio che si sta facendo da anni”.
ph gallery Andrea Stella
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