NARDO’ (Lecce) – “Ma ormai/ senz’ombra/ senza pietra come/ come farò a sapere/ dove sono/ fino a che punto sono morto/ o vivo/ le cose da lasciare”. Il confine tra l’esserci ancora e il non esserci più, la nostalgia a venire, la cittadinanza cardiaca. Tutto questo è stato Vittorio Bodini, poeta quando la poesia è un modo di poggiare lo sguardo sulle cose del mondo, sul quotidiano, dove tutto è “evidenza e quiete”. Leggendo le sue poesie la sensazione è che Bodini cercasse di strappare con le unghie e con i denti zolle di terra rossa per farle proprie, i lastricati delle piazze, cieli verniciati di azzurro tramontana. E tutto ciò gli apparteneva, era profondamente suo, cromosoma fiero nella mappa della sua esistenza. Ma forse non bastava perché appartenere a questi luoghi è scivolare per “una botola ignorata dell’esistenza”. Anche quando non parlava del Salento è questa terra che raccontava, perché se è vero che la madre era l’Europa, il Sud era padre. Il Verbo, quindi il Nome. E questo Sud, da cui continuiamo a “uscire al sole come numeri dalla faccia di un dado” tributa l’ennesimo omaggio al suo figlio poeta: a Nardò una nuova casa, un centro di gravitazione attorno al suo nome, all’artista che è stato. Il Comune in un comunicato ha ufficializzato il protocollo d’intesa raggiunto dell’amministrazione comunale e il Centro Studi “Vittorio Bodini”, grazie al quale a Palazzo Personè saranno ospitati la Mostra permanente dedicata a Bodini e il Centro Studi. La Mostra comprenderà stampe, riproduzioni digitalizzate di scritti e dediche dei più grandi autori del Novecento italiano, articoli scritti da Bodini e pubblicati sulla stampa italiana ed articoli riferiti a Bodini e pubblicati in Italia e all’estero e molti altri preziosi cimeli e ricordi del letterato. Sono previsti inoltre conferenze, laboratori didattici e attività collaterali legate alla figura dell’artista.
“Poter legare la nostra città al nome di Vittorio Bodini – sottolinea l’assessore alla Cultura e al Turismo Francesco Plantera – è un fatto straordinario. Siamo orgogliosi di poter essere nei prossimi anni la “casa” di Bodini e il centro di tutte le attività dedicate al poeta e letterato che per primo introdusse il Salento nella “geografia” letteraria del Novecento italiano e, più in generale, il Sud come tema nazionale in quella che per la retorica divenne poi il “problema meridionale”. Poniamo finalmente il primo gigantesco tassello della strategia finalizzata a fare del Castello un contenitore culturale, un progetto ed un tema che nella nostra città hanno ormai qualche decennio, e forniamo a Nardò un altro formidabile motivo di attrazione culturale e turistica”. Il progetto dovrebbe vedere la luce prima dell’estate, “a prender l’oro del sole”.
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