Riceviamo e publichiamo un comunicato del candidato sindaco del centrosinistra Carlo Salvemini:
“Qualche giorno fa il Senato ha approvato il ddl delega sulla povertà: anche se ancora con risorse insufficienti, nel nostro paese vedrà la luce il Reddito di inclusione. Si tratta di una legge che rappresenta una assoluta novità e della quale, forse, si è parlato troppo poco. L’Alleanza contro la Povertà, una rete di associazioni che si batte dal 2013 su questo fronte, ha definito la legge delega un “momento significativo” perché “i sussidi senza i servizi scadrebbero nell’assistenzialismo, perdendo, così, il carattere inclusivo che rappresenta, invece, il punto di svolta nella lotta alla povertà e all’emarginazione sociale».
Scrivo questo perché ritengo che le “card” che si sono succedute in questo paese (ricordate la “social card” di Tremonti?) rappresentano una misura vecchia, di semplice assistenzialismo, che non libera davvero dal bisogno. Io penso che anche a livello comunale occorre una strategia sistemica, capace di organizzare il secondo livello dell’assistenza. Oltre a garantire un pasto ai bisognosi – come riescono a garantire le mense della Caritas che devono essere affiancate in questo sforzo – bisogna progettare interventi per farli uscire dall’esclusione: ai bambini di quelle famiglie bisogna dare il sostegno scolastico, l’educativa domiciliare, i voucher per l’asilo nido, i buoni per il centro diurno e la ludoteca, il sostegno all’affitto, la possibilità di fare sport. Utilizzando tutti gli strumenti a disposizione. Perché una vita dignitosa non consiste solo nel fare la spesa, ma nel sentirsi pienamente parte della comunità in cui si vive.
Con l’approvazione della legge i comuni sono chiamati a questo fondamentale compito: su questo la prossima amministrazione dovrà impegnarsi come sinora non ha fatto. Non è più tempo di limitarsi a dire “grazie” alla Caritas per la funzione di supplenza che garantisce nell’assistenza verso i più deboli. Occorre mettersi al fianco, stringere un patto di collaborazione permanente per costruire una vera rete si sostegno e inclusione”.
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