“Prima i parcheggi, poi le chiusure”. E Movimenti rilancia la proposta di 1600 posti auto
“Chiudere le strade senza un serio piano dei parcheggi penalizza una città che ha sì bisogno di maggiori aree pedonali, ma per gradi e con criterio”. L’associazione Movimenti, a sostegno del leader dell’opposizione di Palazzo Carafa, Mauro Giliberti, critica l’esperimento avviato dal sindaco Carlo Salvemini che lo scorso week end ha lanciato a Lecce le giornate ecologiche.
Si parla apertamente di “rivoluzione per la mobilità di Lecce, quasi 1600 stalli auto a ridosso del centro, con un grande parcheggio a pochi metri da Piazza Mazzini – 250 posti auto tra via Duca d’Aosta e via 4 Novembre – un immediato polmone a pochi passi da quello che deve tornare ad essere il cuore commerciale della città”.
Il tema della riduzione del traffico e dell’ottimizzazione delle condizioni viarie è per noi assolutamente centrale e prioritario, nell’ottica di una migliore qualità della vita dei cittadini e di un maggiore sviluppo economico del tessuto urbano. Il nuovo parcheggio sarà parte integrante di un sistema a servizio del centro di Lecce.
Movimenti si sofferma sui cosiddetti parcheggi di interscambio, ritenuti strategici, tra il Foro Boario, che deve raddoppiare la capienza arrivando a 650 stalli auto e 22 bus; la Torre di Belloluogo, con 400 stalli auto e 32 stalli bus per le gite di una sola giornata; zona Settelacquare; Torre del Parco, con 280 posti; via Bernardino Realino, con 150 posti auto; le cave di Marco Vito con 450 stalli e la via di Monteroni, con i suoi 700 posti.
“Questi punti della città – si legge in una nota – saranno collegati con il centro per mezzo di navette veloci e a canone agevolato per tutti gli utenti. Nel quadro dei parcheggi di interscambio si inseriscono i parcheggi in centro: tra questi dobbiamo considerare il Foro Boario, in virtù della vicinanza alle mura urbiche e all’ex convento degli Agostiniani, che proiettano il centro storico a ridosso dell’ingresso nord della città. Inoltre ci sono i 60 posti di Palazzo Parlangeli, i 200 stalli di largo Cimitero (75 ulteriori rispetto all’attuale parcheggio ex Gil dell’Università), i 240 stalli previsti dal progetto di ribaltamento della stazione ferroviaria – che attraverso un sottopasso condurrà direttamente in via Oronzo Quarta – e quelli che si andranno a realizzare nell’area dell’ex Caserma Massa dopo tanti, troppi anni”.
Per quanto concerne il parcheggio ex Enel, da 700 posti, prima dell’estate – ricorda l’associazione Movimenti – “la proprietà dichiarò in dirittura d’arrivo una trattativa con una Spa specializzata nella gestione dei parcheggi. Qualora ciò non andasse a buon fine, sappiamo che la proprietà è disposta a vendere singoli stalli; perciò il Comune potrebbe proporre una cogestione o, in alternativa, far realizzare da un ente certificato (ad esempio l’Università) un business plan a costo zero per i cittadini, proponendo un canone di locazione mensile dei piani meno 1 e meno 2 con un totale di 500 posti”.
Ma il fiore all’occhiello di questa rete di parcheggi “è lo spazio che il Comune può riprendere dal Demanio in un’area di 5900 mq adiacente la Caserma Pico, tra via 4 novembre e via Duca d’Aosta, con tre ingressi (due d’entrata e uno di uscita) e una strada che colleghi le due vie. Si tratta di un parcheggio a raso, con opere civili semplici (l’abbattimento di un capannone inutilizzato da anni) e tempi di realizzazione brevi. Il centro della città, con le due piazze principali (Sant’Oronzo e Mazzini), attraverso la realizzazione del nostro piano sarà servito da un sistema di parcheggi di 1594 stalli auto. Contestualmente si può ragionare sulle chiusure dei viali e di altre zone. In caso contrario – ma siamo certi che non sia così – i provvedimenti sembrano più degli spot che delle visioni amministrative”.