“Stati Uniti d’Europa”. Parola d’ordine: inclusione. Un incontro a Lecce
LECCE – Le elezioni europee sono dietro l’angolo. Eh sì, perché l’8 e 9 giugno, oltre alle amministrative che coinvolgeranno numerosi comuni pugliesi fra cui Bari e Lecce, si andrà alle urne anche per il rinnovo del Parlamento europeo. Occasione buona per aprire una finestra informativa sull’Unione Europea, sulle sue prospettive e sulle sue criticità. A provare a far luce su questo argomento è stata Confeuro territoriale di Lecce che ha promosso un incontro nella sede del Cif, il Centro italiano femminile di via Adriatica.
Una iniziativa di grande interesse per ricordare l’importante ruolo svolto dall’Ue e per i suoi inevitabili riflessi sulle politiche avviate da ogni stato membro. L’Unione Europea è stata creata nel 1958 come Comunità economica europea da Belgio, Germania, Francia, Italia, Lussemburgo e Paesi Bassi. Da allora, altri 22 paesi si sono uniti per costituire quella che, dal 1993, è nota appunto come Unione europea.
Paradossalmente l’allargamento dei partner ha finito per creare disequilibri, o, peggio, frizioni tra gli stati membri rispetto alle politiche da attuare a Bruxelles. Omogeneizzare gli interventi e fare sintesi è un’impresa non facile. L’obiettivo è quello di trovare un punto di equilibrio per dare forza alle attività intraprese quotidianamente dall’Ue.
“A noi operatori sociali e culturali – ha spiegato Leo Catalano, presidente di Confeuro Salento – corre l’obbligo di interrogarci e di coinvolgere i giovani in questo dialogo e confronto perché a loro appartiene il futuro del nostro Paese, dell’Unione Europea e del Paese intero. Il dialogo riguarda l’importanza di sapere per cosa si vota, perché è importante, e soprattutto capire i motivi per i quali l’Ue rappresenta oggi un’ineludibile protagonista della vita politica, sociale, economica in quanto nostro diretto rappresentante sia a livello comunitario e sia a livello sovranazionale, internazionale e mondiale”.
Le buone ragioni per conoscere l’Unione Europea, i suoi organismi (Parlamento europeo, Consiglio europeo, Consiglio dell’Unione europea, Commissione europea). e le attività ad esso connessa, ci sono tutte. Ecco perché è assai interessante il progetto “Giovani ed Europa, promosso da Action Aid di Caprarica in collaborazione con Confeuro. Si tratta di un questionario sull’Ue e sull’Europa, tra confini geografici e prospettive politiche, economiche e sociali. E potrebbe essere proprio il sociale la “leva” capace di fare da collante tra i 27 paesi membri. Non a caso Catalano ha battuto il tasto dell’inclusione sociale per armonizzare i diversi punti di vista di Bruxelles.
In questo particolare momento l’agricoltura rappresenta la cartina al tornasole delle difficoltà e della incapacità di ascoltare i territori da parte dell’Unione europea. La rivolta dei trattori che ha messo a ferro e fuoco l’Europa rappresenta l’emblema di politiche sbagliate e che appaiono distanti dai problemi reali dei cittadini. Eppure, il ruolo dell’Unione Europea è quello di “incoraggiare la collaborazione tra gli Stati membri per rendere più coerenti ed efficaci i loro interventi a livello nazionale”. Ma più di qualcuno, probabilmente, lo avrà scordato. E allora forse è giunto il momento di rivedere le impostazioni, ricalibrare gli obiettivi. E’ giunto il momento di cambiare prospettiva. “E’ arrivato il momento forse di immaginare dei veri e propri Stati Uniti d’Europa in forma confederale e dotati di una Costituzione comune ai 27 stati membri”.
E la parola-chiave, come ha sottolineato Catalano, potrebbe essere “inclusione”, concetto condiviso anche dagli altri relatori del convegno arricchiti da termini come empatia e partecipazione. Un filo rosso per tenere uniti Paesi lontani non solo e non tanto dal punto di vista geografico, ma soprattutto sociale, culturale, ed economico. Un obiettivo che resta, ad ogni buon conto, difficile da raggiungere. Ma da qualche parte bisognerà pur cominciare. Ecco perché assume grande interesse il sondaggio promosso da Action Aid. Perché il futuro è nelle mani dei ragazzi ma per sentirsi realmente europei occorre conoscere il funzionamento della macchina amministrativa dell’Ue e soprattutto i principi e i valori ispiratori che ne costituiscono le fondamenta.
Oltre a Leo Catalano di Confeuro, all’iniziativa hanno preso parte anche il sindaco di Caprarica, Paolo Greco, la presidente del Cif (Centro italiano femminile) di Lecce, Ginetta Martino, la vicepresidente vicaria del Consiglio comunale di Lecce, Lidia Faggiano e Francesco Falco di Action Aid Caprarica.
L’incontro è stato moderato dal giornalista Antonio Greco.