Panchina Lecce: Baroni non rinnova. In pole D’Aversa ma c’è anche Inzaghi
Dopo due anni di successi finisce il rapporto tra il Lecce e Marco Baroni. Il tecnico fiorentino, artefice di una promozione da primo della classe e di una salvezza con tanti giovani in rosa, ha deciso di non accettare un ulteriore contratto annuale propostogli dalla società giallorossa.
Secondo quanto annunciato sul sito della Gazzetta dello Sport, è saltato l’incontro tra l’entourage dell’allenatore e il direttore dell’Area tecnica Pantaleo Corvino che avrebbe dovuto limare le divergenze per giungere ad un nuovo accordo. Invece Baroni ha declinato il perentorio diktat della società di firmare soltanto per una nuova stagione non sentendosi al centro del progetto triennale annunciato giorni fa dai vertici della società salentina. Questo sebbene il club giallorosso avesse proposto un adeguamento economico al contratto in scadenza sia per l’allenatore sia per il suo staff, come affermato nel comunicato di addio a Baroni. Al contrario il tecnico avrebbe iniziato a trattare con il Verona, club a cui è anche legato sentimentalmente per averci giocato nell’ultima parte della sua carriera da calciatore, dove dovrebbe firmare il tanto da lui ambito biennale.
E adesso? Chi siederà sulla panchina del Lecce? In pole c’è sicuramente Roberto D’Aversa. Il quarantottenne ex centrocampista è reduce da un anno di stop dopo che aveva portato alla salvezza la Sampdoria, che senza di lui è poi naufragata in B. Prima di allora una lunga avventura con il Parma con il quale era riuscito nel doppio salto dalla C alla A e che aveva lasciato per alcuni mesi all’inizio della stagione 2020-21 per lasciare spazio a Fabio Liverani. Stagione che lo aveva visto ritornare nella squadra ducale nel tentativo di raggiungere una salvezza difficilissima.
D’Aversa ha l’esperienza giusta in massima serie e predilige il 4-3-3 che tanto è caro a Corvino. Altri nomi per il dopo Baroni sono Filippo Inzaghi e Leonardo Semplici. Inzaghi quando ha allenato in A non è riuscito mai a farsi valere al pari di suo fratello più piccolo e cerca un’opportunità importante per fare il salto di qualità definitivo. Semplici è un uomo di fiducia di Corvino che ha provato a salvare lo Spezia nell’ultima parte di stagione e che ha le qualità giuste per allenare i giovani che il direttore potrebbe proporgli. Entrambi adottano il 4-3-3 anche se Semplici è più malleabile nell’adeguare il modulo alla rosa a disposizione. Vedremo se il ventaglio di scelta sarà tra questi tre oppure Corvino troverà un nome a sorpresa per dare inizio a questo suo nuovo ciclo triennale in giallorosso.