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Polo pediatrico, Aguglia: “Il tempo delle chiacchiere è finito”

LECCE  – “Il Sud e il Salento, in particolare non riescono a garantire cure e prestazioni sanitarie adeguate e privilegiate per i bambini. La mancanza di una struttura pediatrica rappresenta la vera emergenza di questo territorio. Mai come in questo momento è avvertita la forte esigenza di realizzare il Polo pediatrico del Salento. Ma ora servono riposte chiare e immediate da parte di politici e istituzioni, a cominciare da Asl e Regione Puglia. I nostri rappresentanti salentini e regionali devono dirci una volta per tutte se il Polo pediatrico rappresenti o meno una priorità nel loro mandato elettorale. Il tempo delle chiacchiere è finito”.

Parole dure quelle pronunciate da Antonio Aguglia, presidente di Tria Corda – l’associazione capofila di una rete della quale fanno parte altre 13 associazioni (AMA – Adozione Minori Affido, Alessia Pallara, Mabasta, ECOisti, Repubblica Salentina, Figli in Paradiso ali tra cielo e terra, Avvocati per i Diritti Umani, Associazione Cuore e Mani aperte, APMAAR – Associazione nazionale persone con malattie reumatologiche e rare, Il filo di Andrea, Il Veliero Parlante, #73041 e l’associazione Michela, l’Angelo Farfalla) – che da anni porta avanti la battaglia per la realizzazione del Polo pediatrico nel Salento.

I dati emersi dallo studio effettuato dalla Società italiana di pediatria secondo cui circa il 12% fra i pazienti più piccoli viene trasferito al Centro-Nord per sottoporsi alle cure mediche hanno rilanciato l’allarme. “La grande fuga verso le strutture sanitarie settentrionali è certificata dai numeri, eloquenti e agghiaccianti – tuona Aguglia – che ci sbattono in faccia una realtà che noi conoscevamo da tempo. Un aspetto che è figlio dell’assoluta mancanza di politiche a favore delle famiglie e dei bambini. E’ veramente assurdo e stucchevole che a distanza di 11 anni dall’inizio della nostra battaglia per il Polo ancora ci si interroghi sulla necessità o meno di realizzare un dipartimento di pediatria, un’ipotesi peraltro svanita nella struttura organizzativa della Asl Lecce”.

Di qui l’appello forte agli addetti ai lavori, e non solo: “Mi aspetto un moto d’orgoglio da parte dei politici per invertire la rotta e regalare al territorio ciò che merita. Vale a dire una struttura all’avanguardia, interamente dedicata alla cura e all’assistenza dei bambini. E’ una questione improrogabile che non può essere affrontata con dinamiche ordinarie, servono cospicue risorse straordinarie. Occorre avere il coraggio di investire con decisione sul Polo pediatrico del Salento. Tutto il resto (le dichiarazioni di intenti, i protocolli d’intesa, le dichiarazioni a mezzo stampa, e via discorrendo) è aria fritta”.