Coccolati e rifocillati i 44 profughi ucraini arrivati nel Salento
STRUDA’ – Timidi, straniti, quasi impauriti. Con quei grandi occhi che narrano di storie vissute di desolazione, devastazione, tristezza. C’è chi ha visto morire i propri familiari e i propri amici. Chi ha visto la propria casa ridotto ad un cumulo di macerie. Chi si è salvato per miracolo. E chi ha lasciato in patria padri, mariti e fratelli a combattere.
Impossibile dimenticare. Impossibile financo a provare a sorridere, anche se i 44 profughi ucraini giunti ieri sera a Strudà, una frazione di Vernole, ora sono al sicuro. Abbracciati, coccolati e rifocillati grazie ad un’iniziativa spontanea di solidarietà promossa da un gruppo di cittadini di Poggiardo.
Sin dai giorni scorsi, ricevuta la notizia dell’arrivo, la Prefettura di Lecce ha attivato le collaborazioni occorrenti per una immediata attività di prevenzione sanitaria e per l’individuazione di strutture dedicate all’accoglienza esclusiva dei profughi ucraini.
Ad accoglierli – nella la struttura sanitaria dell’ex Opis – c’erano il presidente della Provincia di Lecce Stefano Minerva, il direttore generale della Asl Lecce Rodolfo Rollo e l’amministratore di Sanità Service Luigino Sergio. “Il Salento continua a dimostrarsi terra di accoglienza e solidarietà, grazie all’instancabile lavoro messo in campo dalle Istituzioni del territorio – ha affermato Minerva – Da presidente sento il dovere di evidenziare come, dinanzi ad una emergenza di tale portata, il territorio abbia risposto con una macchina della solidarietà senza precedenti. Tutti, cittadini ed associazioni, enti ed Istituzioni, sono pronti a dare il proprio contributo affinché chi fugge da una catastrofe come la guerra, si possa sentire a casa”. “Perché, in fondo – ha concluso il presidente della Provincia – il messaggio che vogliamo lanciare è questo: la provincia di Lecce è e sarà la casa di chi ha bisogno, di chi soffre, degli ultimi”.
Photogallery a cura di Andrea Stella