Nella stazione di Lecce un mosaico racconta il coraggio delle donne
LECCE – Colori e tante storie di donne da raccontare con un volto, un nome. Protagoniste sono proprio loro. Donne che hanno realizzato un mosaico dedicato ad altre donne.
Il Gruppo FS, tramite Rete Ferroviaria Italiana, ospita una nuova opera sul muro che costeggia la stazione di Lecce. Si chiama Donne per le donne il mosaico è stato inaugurato il 22 settembre alla presenza del sindaco Carlo Salvemini. Il capoluogo salentino, dopo le tante iniziative estive dedicate alla cultura, alla musica, alla danza, alla letteratura e al cinema, torna ad essere protagonista. E lo fa con una rappresentazione artistica di 20 metri quadrati. Un’opera che racconta la vita e la storia di alcune donne simbolo di libertà e speranza, lungo il muro che si affaccia sul Parco Tafuro, proprio accanto al mosaico R-Esisto realizzato alcuni mesi fa da alcuni giovani migranti dell’Africa e del Medio Oriente.
La prima donna ad essere rappresentata nel mosaico è Liliana Segre in versione contemporanea e da fanciulla. Uno sguardo, il suo, rivolto al futuro attraverso la memoria. Il 19 gennaio 2018, anno in cui ricorreva l’80º anniversario delle leggi razziali fasciste, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha nominato Liliana Segre senatrice a vita “per avere illustrato la Patria con altissimi meriti nel campo sociale”.
Dalla fiaba di corte all’impegno sociale. È il ritratto di Diana Spencer, conosciuta da tutti come Lady Diana. Icona di stile degli anni novanta, la principessa di Galles nel corso della sua vita sempre più è diventata una testimone dell’impegno per i più fragili. Vicina a Madre Teresa di Calcutta, seppe usare la sua fama – ancora oggi intramontata – per farsi portavoce di un ideale di vita ispirato all’inclusione e all’accoglienza della diversità.
C’è anche Clara Woods tra le donne rappresentate, una giovane pittrice nata a Firenze nel 2006. Un’artista che si presenta così sul suo sito web: “Non riesco a parlare, ho difficoltà a leggere e scrivere, ma comprendo perfettamente tre lingue. Amo viaggiare, amo nuotare, amo il gelato e, soprattutto, amo dipingere. Con la pittura esprimo i miei sentimenti, la mia voglia di vivere, la mia voglia di raccontare. Mamma, papà e mio fratello Davi mi capiscono e sono la mia voce, ma quando dipingo posso parlare da sola, con tutti… anche con voi”.
Nel mosaico è ritratta anche Saamiy Yusuf Omar, la velocista somala che partecipò alle olimpiadi di Pechino del 2008: “Non mi importa se vinco. Ma sono felice di rappresentare il mio paese in questo grande evento. Non credo che faccia la differenza se vinco a questi o ai prossimi Giochi Olimpici”. Il 2 aprile del 2012, Saamiy muore nel Mediterraneo, a largo di Lampedusa, come tante altre persone durante il lungo viaggio dall’Africa per arrivare in Europa.
Daniela Carrasco, meglio conosciuta come El Mimo, viene ritratta come artista di strada. La ragazza, attivista dei diritti umani in Cile, è scomparsa nel 2019. Nel mosaico c’è anche Franca Viola, prima donna italiana a rifiutare il matrimonio riparatore e a denunciare il suo stupratore, nel 1966. Divenuta uno dei simboli dei diritti e dell’emancipazione della donna, l’8 marzo 2014 è stata insignita dell’onorificenza di Grande Ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica italiana. Emily Wilding Davison è un’altra donna rappresentata nell’opera. Attivista inglese morta nel secolo scorso perché impegnata nella conquista del diritto di voto per le donne.
Completano la rappresentazione altre due donne: una di colore che sorride, metafora di tutte le donne che riescono a realizzarsi e l’altra che urla con il mondo raffigurato sul volto. Il mosaico è stato progettato e realizzato dall’Associazione culturale OpenArtLab ets, in collaborazione con il Gruppo FS, Comune di Lecce e ARCI Lecce e sotto la supervisione dell’artista e docente Donatella Nicolardi.