Lupiae Servizi? “Molte ombre e poche luci”
“Le dichiarazioni del sindaco Salvemini e del presidente della “Lupiae servizi” Pagliaro, ascoltate in conferenza stampa, lasciano non poche perplessità. I numeri snocciolati, le prospettive della partecipata, la gestione del personale, risultano a nostro avviso poco chiare ma soprattutto potenzialmente molto pericolose per il futuro dell’azienda e dei lavoratori.
Tutti i titoli dei giornali riportano un utile di oltre 800.000 euro, ma questo dato fornisce a nostro avviso una lettura inesatta del bilancio. Infatti sotto la gestione attuale, i conti palesano la stessa identica quantità di debiti che la società produceva negli anni addietro. Nessun contributo è stato dato in questo senso.Oggi però quella negatività viene momentaneamente coperta dall’immane sacrificio di tutti i dipendenti a cui è stato chiesto il sangue, essendo stata la loro busta paga decurtata di centinaia e centinaia di euro, consentendo così un risparmio di gestione di circa 6 milioni di euro, e di conseguenza l’utile sbandierato da Salvemini e Pagliaro.
Come sappiamo il concordato scadrà nel 2023, quindi dal 1 gennaio 2024 tutti i dipendenti dovranno tornare a percepire lo stipendio per intero, questo significa che ci sono ancora solo due anni e mezzo per ripianare il totale dei debiti. Ma, numeri alla mano, nonostante l’immane sacrificio dei dipendenti, questo non porterebbe a nessun pareggio di bilancio.
Domandiamo dunque, è forse questo il lavoro che produrrà il risanamento della Lupiae? O è piuttosto semplice fumo negli occhi con cui si vuole vendere l’immagine di una gestione sana ma che invece condurrà al fallimento della partecipata? Ultimo ma non ultimo, in conferenza stampa mai una parola è stata spesa per tutti i lavoratori , unico vero concreto reale motivo di contributo al risanamento dei bilanci. Al di là delle parole e della politica di parte, gli oltre 800.000 euro di presunto attivo di cui parla il Governo sono frutto esclusivo di quel sacrificio e non di “gestioni fenomenali”. Proprio per questo ci chiediamo dove siano finiti i sindacati e se stiano facendo l’interesse dei lavoratori o solo quello di loro stessi”.