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Malattie renali, subdole e pericolose: “Puntare sulla prevenzione”

GALLIPOLI – A Gallipoli esiste un reparto che funziona a meraviglia. E’ quello di Nefrologia e dialisi diretto dal dottor Alessandro D’Amelio, Un fiore all’occhiello della sanità territoriale che accende spiragli di luce in un settore troppe volte al centro di vicende contraddittorie. Siamo andati a dare un’occhiata da vicino all’Unità operativa per verificare la bontà di un percorso diagnostico e terapeutico significativo. L’occasione è stata offerta dalla Giornata mondiale del rene, appuntamento che quest’anno è stato celebrato in maniera anomale per via della pandemia sanitaria che ha colpito il Paese,

Il rene rappresenta il motore del nostro organismo. Se non funziona bene rischia di produrre effetti devastanti. Ecco perché è necessario conoscerlo a menadito. La parola d’ordine è soprattutto una: prevenzione. L’équipe medica del dottor D’Amelio lavora ogni giorno su questo terreno per tentare di scardinare una malattia in continuo incremento a causa dell’aumento dei pazienti diabetici, delle problematiche cardiovascolari e soprattutto dell’età della popolazione sempre più ‘geriatrica’ e quindi esposta particolarmente alle problematiche renali.

Le malattie renali, peraltro, hanno una caratteristica che le rende maggiormente pericolose: sono silenti, subdole: “Vengono diagnosticate spesso in ritardo – spiega il dottor D’Amelio – in quanto non si riesce a far diagnosi tempestiva proprio a causa della frequente assenza di sintomi a carico del paziente che possano far sospettare tale evenienza”.  E i numeri sono lì a dimostrarcelo e a metterci in guardia nello stesso tempo: le malattie renali croniche causano almeno 2,4 milioni di morti ogni anno e rappresentano la sesta causa di morte in più rapida crescita. Si calcola, attualmente, che tra il 7 % e il 10% della popolazione abbia un danno renale molto spesso misconosciuto.

I soggetti a rischio ovvero i diabetici, i cardiopatici, gli ipertesi e gli anziani in generale sono i maggiori indiziati ad avere danni renali.  Le malattie renali contribuiscono ad aumentare la morbilità e la mortalità da altre malattie e fattori di rischio tra cui malattie cardiovascolari, diabete, ipertensione, obesità. La prevalenza dell’ipertensione e dell’obesità sono aumentate progressivamente nei bambini e negli adolescenti, generando un significativo problema di salute pubblica.  L’ipertensione e l’obesità nella popolazione giovane sono i principali fattori di rischio per eventi renali e cardiovascolari, che potrebbero insorgere in età adulta.
Alla perdita della funzione renale si può sopperire con trattamenti sostitutivi (emodialisi, dialisi peritoneale, trapianto), non senza notevoli ripercussioni sulla qualità di vita del paziente e dei suoi familiari. Anche la collettività ne risente, perché si riduce la capacità lavorativa, aumentano le necessità di supporto sociale e i costi della spesa sanitaria. Ecco perché è
fondamentale fare diagnosi precoce e rallentare la progressione della malattia renale. Per questo motivo un’adeguata prevenzione si realizza con il precoce riconoscimento dei primi segni quali l’ipertensione e la proteinuria. Sono entrambi fattori che danneggiano gravemente i reni senza dare disturbi e passando per questo inosservati ma che, se riconosciuti e curati per tempo, possono essere corretti entrambi, prevenendo così il danno renale irreversibile.

Per provare a contrastare questa malattia c’è bisogno di possedere le armi giuste. Non solo competenza e professionalità del personale medico che assiste amorevolmente i pazienti ma anche macchinari adeguati. L’ultimo arrivato all’ospedale di Gallipoli è un ecografo renale di ultima generazione. Un dispositivo dotato di tutti i sistemi tecnologici più avanzati. “E’ una Ferrari – sottolinea D’Amelio – Ci ha permesso di fare un salto di qualità notevole per la nostra attività medica. L’ecografia è parte integrante di un percorso diagnostico. Non si può fare una indagine nefrologica approfondita senza effettuare un’ecografia renale e vescicale. Da quando è arrivato in reparto questo nuovo macchinario abbiamo avuto un incremento di prestazioni con richieste che sono giunte dall’intero territorio salentino”.

Ma non finisce qui perché nel giro di qualche settimana verrà attivato un secondo ambulatorio di ecografia. L’obiettivo è presto detto: dare risposte adeguate ai pazienti. Che sono tanti e hanno bisogno di cure e assistenza. Perché – è bene ricordarlo – non ci si ammala solo di Covid. Purtroppo.