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Donno: “Case popolari? Anche un sindaco ne ha una”

OTRANTO – «Tra i provvedimenti di decadenza dall’assegnazione di alloggi popolari ArcaSud che risultano ad oggi inevasi, ce n’è uno che chiamerebbe in causa addirittura il sindaco di Otranto, Pierpaolo Cariddi. Evincerlo è semplice, dacché le graduatorie di assegnazione sono pubbliche. Se un alloggio assegnato anni fa ad un soggetto non risulta ad oggi riassegnato, significa che è ancora nella sua disponibilità. Nel caso specifico nella disponibilità dell’attuale sindaco di Otranto, che da più di tre anni (ossia dall’inizio del suo mandato) ne avrebbe perso di certo il diritto, avendo una fonte reddituale non corrispondente ai criteri di assegnazione di una casa popolare». Esordisce così Leonardo Donno, portavoce pentastellato salentino alla Camera dei deputati, che da quasi due anni conduce una battaglia contro le occupazioni abusive di alloggi popolari nel Leccese e che, nelle scorse ore, ha presentato un esposto in Procura per chiedere delucidazioni sulla vicenda.
«L’assegnazione di un alloggio popolare al primo cittadino di Otranto (le graduatorie sono pubbliche e anche questo dato è facilmente riscontrabile) sarebbe precedente al suo mandato politico – spiega Donno –  l’anomalia consiste nel fatto che quella casa, di proprietà di Arca Sud Salento, ad oggi risulterebbe ancora nella sua disponibilità. Né ceduta, né riassegnata, come avrebbe dovuto essere almeno da tre anni e mezzo a questa parte. Risale al giugno del 2017, infatti, l’investitura a sindaco della sua città. Quando ho avviato questa battaglia – continua Donno – i numeri emersi su occupazioni abusive e provvedimenti di decadenza inevasi in tutto il Salento erano allarmanti. E lo sono ancora, purtoppo, sebbene qualcosa si sia mosso. Diversi gli accessi agli atti che ho presentato ad Arca Sud, ottenendo un tempestivo riscontro. Peccato, però, non poter dire lo stesso per tutti i Comuni. Le lettere di sollecito inoltrate alle amministrazioni per conoscere gli stessi dati, inerenti gli alloggi popolari comunali, sono spesso cadute nel vuoto. Tra le mancate risposte c’è anche quella del Comune di Otranto. L’11 gennaio, a quest’ultimo, ho inviato un secondo sollecito, richiedendo informazioni circa le sei procedure di decadenza insistenti sul territorio comunale, risultanti dall’ultimo accesso agli atti. Anche questa seconda nota è rimasta senza riscontro».
«Da quanto precede  – scrive dunque il deputato nell’esposto – emerge con evidenza che l’omessa emanazione del provvedimento di decadenza per mancata occupazione dell’alloggio, circostanza evincibile dalla mancata emanazione di un provvedimento di scorrimento della graduatoria e della consequenziale assegnazione del predetto alloggio in favore di altro soggetto,  configurerebbe omissione di atti d’ufficio a carico del dipendente comunale a ciò preposto e potrebbe altresì configurare ipotesi di reato anche a carico dello stesso Cariddi, ove l’utilizzo dell’immobile sia stato di fatto concesso da quest’ultimo ad altro soggetto non formalmente assegnatario”.
Da qui l’invito del deputato Cinquestella alla Procura della Repubblica di “disporre gli opportuni accertamenti, procedendo all’acquisizione dei documenti in atti agli uffici del Comune di Otranto e di Arca Sud inerenti l’assegnazione dell’alloggio popolare in favore del sig. Pierpaolo Cariddi e le eventuali sollecitazioni da parte di Arca Sud alla declaratoria di decadenza, valutando quindi gli eventuali profili d’illiceità penale ed individuare i possibili soggetti responsabili”.
«Come sempre ho detto – conclude Donno- l’obbiettivo della mia battaglia non è assolutamente quello di infierire sui cittadini in difficoltà, che certamente devono essere aiutati e supportati. Gli approfondimenti che il sottoscritto ha condotto, e intende continuare a condurre, sono finalizzati proprio alla tutela dei più fragili, di chi subisce ingiustizie in silenzio e attende il suo turno per anni, parcheggiato in una graduatoria che non sempre è garanzia di legalità e giustizia. In tutto questo, il ruolo delle istituzioni deve essere nitido, trasparente e ben definito».