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Giochi del lotto, Salvemini scrive a Conte: “Perché riaprirli”?

LECCE – Bar, negozi e parchi sono chiusi, giochi del lotto, superenalotto, gratta e vinci e chi più ne ha più ne metta, sono free. Un’incongruenza evidente, tanto che il sindaco di Lecce Carlo Salvemini  spalleggiato da numerosi altri colleghi – ha deciso di scrivere al presidente del Consiglio  Giuseppe Conte per rimarcare questo aspetto a dir poco paradossale.

“Ci duole dovere sottolineare – si legge nella missiva – che non comprendiamo in alcun modo come si possa permettere di riaprire il gioco lecito con vincita in denaro mentre si tengono chiusi, per comprensibili motivi che non vogliamo qui sindacare, esercizi commerciali, botteghe di artigiani, sedi di associazioni di volontariato, i parchi giochi per i bambini”. Un attacco frontale che troverò certamente facile sponda da parte di numerosi lavoratori fermi al palo a causa dell’emergenza sanitaria che ha colpito l’Italia. “C’è una parte del Paese – continua il primo cittadino di Lecce – che sta annaspando perché gli è stata preclusa la possibilità di riprendere il lavoro, e ci sono famiglie in situazioni critiche, cui tra l’altro non vorremmo si aggiungesse anche il dramma della ludopatia.
Se, come Lei afferma, noi siamo le sentinelle del Governo, da sentinelle non possiamo che dirLe che questa scelta è un errore, che non sarà compresa, se non come il tentativo dello Stato di fare cassa, spesso a discapito dei più deboli”. Dopo i toni duri la lettera si conclude con un auspicio: “Siamo certi che comprenderà lo spirito che ci ha spinto a farle sentire la nostra voce e che vorrà riflettere attentamente su quanto le abbiamo segnalato”.