“Chiudete ipermercati e supermercati a Pasqua e Pasquetta”
LECCE – Le prossime festività pasquali accendono il faro sulle condizioni di lavoro, spesso estenuanti, degli operatori del commercio. Non soltanto il personale sanitario, ma anche gli addetti ai vari servizi in super e ipermercati, svolgono da oltre un mese il proprio lavoro con abnegazione, senso del dovere e osservando turni massacranti. Per giunta, a causa della inosservanza delle norme di sicurezza da parte della clientela, vengono continuamente esposti a contagio.
Secondo Filcams Cgil Puglia e Lecce, sono numerosi i casi conclamati di Coronavirus, non denunciati dalle aziende. Per questo motivo proclamano lo sciopero generale delle lavoratrici e dei lavoratori del commercio alimentare per le giornate di Pasqua e Pasquetta. “Per limitare il rischio del contagio, i sindaci emanino ordinanze di chiusura delle attività commerciali nelle giornate del 12 e del 13 aprile”, dicono Barbara Neglia e Mirko Moscaggiuri, rispettivamente segretari generali regionale e provinciale della Filcams Cgil.
Auspicano la chiusura anche altre sigle sindacali, come Uiltucs di Lecce che si dice “fermamente contraria alle aperture commerciali nelle prossime festività come in tutti i giorni di festività religiose e civili”. Lo dichiara Antonella Perrone, segretaria generale della Uiltucs di Lecce, che lancia un appello ai primi cittadini del territorio, ma precisa: “Non aderiremo allo sciopero generale dei lavoratori del commercio alimentare proclamato da Filcams Cgil di Puglia e Lecce”.
Dello stesso avviso anche la Cisl Lecce che, con una lettera aperta alle istituzioni e ai datori di lavoro, fanno richiesta di chiusura nei giorni di domenica e lunedì prossimi. Si tratta di un diritto ma anche una necessità “avere delle giornate di riposo per allentare lo stress psicologico che vivono ogni giorno i lavoratori – spiegano il segretario generale generale Ust Cisl Lecce Antonio Nicolì e la segretaria generale Fisascat Cisl Lecce Carmela Tarantini”. Di qui l’invito alle aziende a procedere alla “sanificazione degli ambienti, così come previsto dal Protocollo del 14 marzo e nel rispetto dei dpcm emanati”.