Anormal trionfa all’Otranto Film Fund Festival
OTRANTO – Si è conclusa sul palco della spiaggia della Madonna dell’Altomare l’undicesima edizione di Otranto Film Fund Festival – diversity edition. Alla cerimonia di premiazione, presentata da Emanuelel Fortunato e Irene Sala, hanno preso parte la direttrice artistica Stefania Rocca, Loredana Capone (assessore all’Industria turistica e culturale della Regione Puglia), Simonetta Dellomonaco, presidente di Apulia Film Commission, Pierpaolo Cariddi, sindaco di Otranto. Francesco Guido, direttore regionale Campania, Basilicata, Calabria e Puglia di Intesa Sanpaolo, main partner dell’iniziativa e le giurie di attrici e scrittori composte da Alessandra Acciai (attrice e produttrice), Iaia Forte (attrice), Ira Fronten (attrice), Astrid Meloni (attrice) e Greta Scacchi (attrice), Luca Bianchini (scrittore e sceneggiatore), Giancarlo De Cataldo (scrittore e
sceneggiatore), Diego De Silva (scrittore e sceneggiatore), Sandrone Dazieri (sceneggiatore e scrittore) e Stefano Sardo (sceneggiatore e musicista), insieme agli studenti della Summer school, registi e altri ospiti che si sono alternati sul palco.
Il premio come miglior film è andato a Normal di Adele Tulli con la seguente motivazione:
“Catturando singoli momenti della quotidianità dell’Italia di oggi, costruisce un racconto che, senza mai scadere nel didascalico, sa essere ironico, spietato e illuminante. Adele Tulli padroneggia il linguaggio audiovisivo rivelando un talento su cui ci sentiamo di scommettere”.
A Normal è stato riconosciuto anche il premio intitolato a Ennio Fantastichini: “Un premio speciale, dedicato a una creazione artistica libera, ironica e vitale, come era Ennio. Per la sua potenza
sovversiva grazie alla quale, lo spettatore si trova a dover riconsiderare il concetto di normalità”, ha commentato Ira Fronten. La regista è intervenuta con un videomessaggio ringraziando le giurie,
il direttore artistico e Lorenzo Fantastichini che ha presentato il premio.
Vince il premio miglior sceneggiatura Les Invisibles, di Luois-Julien Petit “perché getta luce su una condizione di marginalità estrema con una mirabile leggerezza che, grazie a una scrittura affettuosa ed empatica, trasmette un senso di profonda umanità” secondo la
giuria.
Miglior colonna sonora per The golden glove di Fatih Akin “perché la tessitura sonora lavora in contro tempo con la violenza e la tensione delle scene più aspre, creando un riuscitissimo effetto di
straniamento”, ha commentato Stefano Sardo. A the golden glove è stato riconosciuto anche il premio miglior fotografia e migliro attore non protagonista: “Abbiamo visto rappresentazione di donne spesso escluse dal cinema, molte di loro non attrici. Perciò con questo premio
vogliamo difendere il valore dell’interpretazione. Margarete Tiesel ci ha profondamente commesso dando vita a una donna senza speranza che subisce terribili umiliazioni, pur di aggrapparsi a una precaria esistenza. Con totale mancanza di vanità e una vulnerabilità trasparente ci aiuta a capire l’umanità di una donna ridotta alla totale disperazione”, ha sottolineato Greta Scacchi, che ha consegnato il riconoscimento ad una commossa Margaret Tiesel, nel cast del film.
Molto apprezzato anche Girl di Lukas Dhont a cui vanno i premi miglior regia e miglior interpretazione per Victor Polster: “La sua interpretazione è espressa attraverso una verità disarmante – ha dichiarato Astrid Meloni – Victor Polster riesce a portarci in un mondo emotivo in cui ogni gesto, espressione, respiro, movimento del corpo, dà vita a una persona così vivida che va oltre il personaggio di finzione. Diventiamo, così, testimoni di una vibrazione dell’anima
che ci rende consapevoli della più intima difficoltà del vivere”.
La serata si è aperta con la proiezione di quattro cortometraggi prodotti dagli studenti di Diversity Filmaking School guidati dai registi Pippo Mezzapesa, Gianni De Blasi e Kristina Sarkite e Roberto Perpignani al montaggio.
“Vedere la città di Otranto così viva e dinamica anche sul finire della stagione – commenta Loredana Capone – una spiaggia meravigliosa, com’è quella della Madonna dell’Altomare, accogliere, fino a notte fonda, tantissimi cittadini e turisti che scelgono di godere di un bel film, emoziona ed è segno che l’arte e la cultura sono capaci non solo di raggiungere un vasto pubblico ma anche colpire e far riflettere. Se poi lo fanno raccontando storie “diverse” – la diversità è il tema dell’edizione di quest’anno – tutto è ancora più eccezionale. Parlare di tematiche spesso considerate un tabù e farlo attraverso un film, il dialogo con autori, registi, attori, è quello che serve soprattutto in un momento storico in cui la diversità è percepita come qualcosa di negativo. Ma non lo è per noi, salentini, pugliesi, non per la nostra terra che da secoli è attraversata dalla diversità e la vive come una grande ricchezza, culturale ed economia. Otranto Film Fund Festival rappresenta dunque una grande occasione di crescita per il nostro territorio e per i giovani. Perché se da un lato punta alla promozione del prodotto cinematografico dall’altro investe sulla formazione delle nuove leve. Quest’anno 24 ragazzi hanno potuto partecipare alla Summer school e allaboratorio sullo storytelling, lavorando al fianco di registi importanti a livello nazionale e internazionale. Ecco per la Regione un festival deve essere tutto questo, siamo felici che la direttrice artistica, Stefania Rocca, abbia colto appieno la nostra strategia”.
La parola è poi passata a Simonetta Dellomonaco, presidente di Apulia Film Commission: “Oggi un importante momento di crescita del cinema in Puglia è rappresentato dal nostro “Apulia Cinefestival Network”. In questi anni, infatti, la rete che racchiude 11 festival distribuiti sul territorio pugliese, è diventata uno strumento efficace per divulgare l’audiovisivo nelle sue svariate sfaccettature e formati cinematografici. Del resto, il successo continuo di pubblico,
di critica e di presenza di operatori economici che i diversi festival pugliesi continuano a ottenere, dimostrano ampiamente che la nostra scelta è importante e l’investimento necessario. Ogni festival della rete possiede una sua cifra stilistica ben precisa e identificabile rispetto agli altri e coinvolge sempre anche gli studenti e i giovani. È il caso di OFFF, nato con l’idea di costruire un ponte tra le
diverse culture cinematografiche, Regioni Europee e Mediterranee, ma con delle ambizioni che si spingono anche più lontano partendo proprio dalla collocazione geografica di Otranto e dalla sua storica vocazione al dialogo. Lo testimoniano importanti progetti di cooperazione
transfrontaliera come Ciack e Circe nati qui e che ci vedono addirittura impegnati come produttori per giovani autori”. “OFFF – aggiunge Simonetta Dellomonaco – ha voluto e saputo rinnovare le sue aspirazioni coinvolgendo come direttore artistico Stefania Rocca, che ha messo a disposizione del festival le sue idee innovative e la sua professionalità. Il festival di Otranto, ma anche tutti gli altri della rete “Apulia Cinefestival Network”, vanno considerati quindi soprattutto come dei grandi investimenti per lo sviluppo del territorio a completamento della filiera industriale cinematografica”.
I complimenti alle giuria e a Stefania Rocca giungono dal sindaco di Otranto Pierpaolo Cariddi, per “essere riusciti a coinvolgere gli abitanti della città e le realtà del territorio, con una programmazione articolata e ricca che ha richiamato il pubblico in tutte le serate del festival.”
Sul palco anche Francesco Guido, direttore Regionale Campania, Basilicata, Calabria e Puglia di Intesa Sanpaolo, main partner della manifestazione che ha sottolineato: “L’attuale edizione di OFFF, focalizzata su Diversity, si presenta in ottima sintonia con i valori di Intesa Sanpaolo che assume questo valore fra quelli fondanti. Siamo convinti che il Sud, che si confronta con ataviche carenze infrastrutturali, può trovare proprio in una adeguata programmazione e
coordinamento delle attività culturali una leva importante di accumulazione e di diffusione di imprenditorialità che può espandersi positivamente verso altri settori economici”.
Per il secondo anno i premi OFFF2019 sono disegnati e realizzati da Gianni De Benedittis, designer del brand FuturoRemoto. La leggendaria Torre del Serpe – simbolo della Città di Otranto –
custodisce un elegante serpente-gioiello in argento bagnato oro con diamanti, zaffiri e smeraldi. La riproduzione in scala della torre, prodotta da Claudio Capone, si caratterizza per la presenza di un mosaico variopinto, allusione al tema della diversità. Il premio speciale Ennio Fantastichini presenta una variante: il serpente lascia il posto alla pinna di uno squalo in argento brunito, per esprimere la forza e la determinazione che hanno contraddistinto il percorso artistico e umano dell’attore.
Dopo la cerimonia di premiazione, il festival si è chiuso con il concerto al buio di Raffaele Casarano e Diversity band e il party di chiusura al Maestrale.