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Mancosu, il trascinatore silenzioso. «Mi ispiro a Giacomazzi»

Quando.si è determinanti per una squadra non è necessario stare sotto i riflettori. Marco Mancosu è così. Un leader silenzioso che è riuscito a prendere per mano il Lecce e a trascinarlo alla sua nona promozione in serie A.

Il centrocampista sardo è stato un elemento fondamentale da quando Liverani ha preso le redini della squadra, trasformandosi in un trequartista atipico, un numero 10 più attento a occupare gli spazi vuoti lasciati dai compagni piuttosto che un uomo di fantasia con la palla al piede.

Mancosu ancora vive in modo incredulo la promozione del Lecce in serie A. Nell’ultimo giorno di allenamenti ha preso lui la parola per raccontare i momenti salienti di questa cavalcata. «La serie A sembrava un sogno quando 18 mesi fa è arrivato Liverani, quindi è facile dire che ancora devo realizzare l’impresa che abbiamo compiuto. Personalmente ho capito che avremmo avuto buone chance di salire quando abbiamo battuto l’Ascoli per 7 a 0 perché in quella gara siamo stati una macchina perfetta. Senza sudare riuscivamo a trovarci alla perfezione. Nel girone di ritorno siamo cresciuti tanto perché con il passare dei mesi abbiamo affinato l’intesa. Il prossimo anno il livello si alzerà, non soltanto dal punto di vista tecnico, ma anche dal punto di vista atletico e io farò di tutto per farmi trovare pronto.»

Mancosu nei giorni passati ha ricevuto i complimenti di ex campioni del Lecce come Di Michele e Giacomazzi. «Fanno molto piacere i complimenti ricevuti da Di Michele e da Giacomazzi, soprattutto quelli ricevuti dall’uruguagio perché è un giocatore a cui mi ispiro. Infatti anche lui riusciva a trascinare la squadra senza dover mettersi davanti ai riflettori. Tra i miei compagni ho apprezzato tantissimo l’atteggiamento di Arrigoni che in allenamento ha dato sempre il massimo per il Lecce pur non giocando tantissimo. La prestazione contro il Livorno, dopo che era stato messo sul mercato a gennaio, ne è la conferma. Un altro calciatore che mi ha colpito tantissimo per la sua costanza è stato Scavone. Non si vincono tanti campionati di fila se non si è così determinati nel mantenere sempre alta la concentrazione, quella che magari è mancata a me nell’arco della mia carriera.» Ed infatti Mancosu torna a parlare del suo esordio in A più di dieci anni fa con il Cagliari, squadra che incontrerà di nuovo il prossimo anno con la maglia del Lecce. «Quando esordì in serie A con il Cagliari era un ragazzino, non ancora maturo. Adesso sono padre e ho avuto una carriera nella quale il mio unico scopo era quello sempre di fare bene, senza mai pormi però l’obiettivo concreto di ritornare nella massima serie. Ancora non ho realizzato che il prossimo anno incontrerò il Cagliari, ma sarà sicuramente una partita speciale. A gennaio loro mi cercarono, ma il mio non fu un rifiuto. Fu solo la considerazione da parte di tutte le parti in causa che fosse meglio che continuassi la mia carriera nel Lecce. Il fatto di essermi guadagnato la promozione sul campo è la soddisfazione più bella.»