Molendini: “Frigole, il porticciolo e la foce”
“In questi giorni occupa ancora lo spazio mediatico e le giuste preoccupazioni dei dipartisti e passatori locali, la questione del “porticciolo” di Frigole invaso dalle alghe.
Occorre tuttavia fornire alcune precisazioni che facciano meglio capire i contorni della situazione.
Quello che molti di noi, frigolini e non, da molto tempo chiamiamo porticciolo, è in realtà la “foce” del bacino di Acquatina. Con ciò non intendo come descrizione, ma è una “foce” nel senso che è così classificata nella cartografia ufficiale. Ciò impedisce ed impedirà interventi strutturali.
Per risolvere in qualche modo l’antica questione l’amministrazione Salvemini ha dato nuovo impulso alla richiesta per dividere la parte che noi chiamiamo “porticciolo” dal resto del demanio idrico (il bacino, in uso all’Università).
La richiesta è stata formalizzata al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti e già c’è stato un sopralluogo con l’assessora Rita Miglietta e la Capitaneria di Porto.
Gli interventi tampone fatti nel frattempo sono insufficienti, ed oggi solo l’Università, titolare della concessione demaniale del bacino, può, legalmente, agire.
La questione troverà soluzione con la divisione del demanio e la creazione di una darsena al posto della foce. Precondizione per realizzare interventi strutturali.
Sembra una questione di nomi ma è sostanza: se una cosa è classificata come foce ed è in uso all’Università, il Comune, chiunque lo amministri, non può legalmente intervenire in maniera più significativa.
Però può fare, e l’Amministrazione Salvemini l’ha fatto, il necessario per cambiare i presupposti legali per intervenire. Mai nessuno l’aveva fatto prima”.