“Non devi parlare, devi penzolare”: minacce a Federica De Benedetto
LECCE – Dalle critiche, agli insulti e ora alle minacce, il passo è davvero breve.
consigliera comunale di Forza Italia Federica De Benedetto, rea di aver postato un selfie davanti alla scritta XMAS – collocata in piazza Mazzini dall’attuale Amministrazione comunale per augurare buon natale ai leccesi – su Facebook facendo riferimento alla famigerata Decima Armata Mas, Ieri la Cgil ha chiesto le dimissioni della consigliera forzista, ma nelle ultime ore si è passato ogni limite: “Non devi parlare, devi penzolare”. E’ il messaggio postato sul profilo della pagina facebook di Federica De Benedetto. Una frase agghiacciante e che ora potrebbe finire sotto la lente di ingrandimento della polizia postale.
Peraltro non sarebbe l’unico messaggio di questo tenore. De Benedetto ria dritto a prova a spiegare il polverone che si è sollevato su questa vicenda: “Abbiamo riaperto una pagina di storia, distinguendo la Prima guerra mondiale dalla Seconda. E ricordando le gesta eroiche di D’Annunzio condottiero, eroe della Prima guerra quando venne coniata la frase Memento Audere Semper. Però, purtroppo, abbiamo constatato che, se parliamo della Seconda Grande Guerra, 70 anni di storia non hanno sanato alcune divisioni e, citando Pasolini: “si scopre che oggi quel che fa più paura del fascismo è l’antifascismo stesso”, vista la violenza degli attacchi, soprattutto di natura personale, che mi sono giunti” Ecco perché la consigliera azzurra tenta un gesto di pacificazione invitando l’Amministrazione comunale e i sindacalisti alla proiezione di Red Land, il 19 dicembre a Lecce. “Per dimostrare tutti assieme che le vittime non hanno colore politico e che nel 2018 possiamo e dobbiamo condannare tutti assieme qualsiasi forma di violenza ed estremismo. Personalmente ho guardato centinaia di film sui crimini di Nazismo e Fascismo e ne trovo naturale e scontata la condanna. Poi alla fine, se vorrete, apriremo il dibattito su una brutta scritta natalizia che in uno slang inglese, diffuso quanto cacofonico, celebra in Piazza Mazzini la piú cristiana delle celebrazioni”.