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Portaluri: “La destagionalizzazione si realizza con le aperture invernali”

PORTO CESAREO – Mantenimento e destagionalizzazione sono un binomio che è foriero di equivoci. Anche l’equilibrata e saggia giurisprudenza del Consiglio di Stato sottolinea la necessità di valutare caso per caso l’impatto paesaggistico delle strutture balneari. L’esortazione, nella sala riunioni della biblioteca comunale di Porto Cesareo, arriva dal professor Pier Luigi Portaluri, ordinario di diritto amministrativo a Unisalento e avvocato amministrativista. E stato designato da Federbalneari come consulente giuridico della associazione di categoria presso il tavolo tecnico ministeriale che discuterà della Bolkestein. Il consiglio dunque è di iniziare un percorso di destagionalizzazione vera, non solo dichiarata, partendo da proposte che riguardino effettive e reali aperture invernali e attività che comportino introiti e posti di lavoro.

Il confronto con la categoria, voluto dall’assessore comunale al demanio Pasquale De Monte e raccolto dal Presidente di Federbalneari Mauro Della Valle si è tenuto lo scorso venerdì pomeriggio, proprio a Porto Cesareo, uno dei comuni costieri più rinomati dell’estate salentina.

“Si deve assolutamente evitare la contrapposizione con un ente che rappresenta lo Stato e che è preposto alla tutela di un interesse primario, come il paesaggio, queste le parole di Portaluri, da sempre sostenitore della logica di collaborazione e dialogo fattivo con la Soprintendenza, il quale poi spiega: Il nodo venuto al pettine negli ultimi tempi è l’oggetto stesso della concessione, ossia il fatto che questi imprenditori sono concessionari di un’attività che si svolge su un bene pubblico, non del bene stesso: per cui, nei periodi in cui non si svolge quell’attività, cesserebbe anche il diritto di occupare l’area demaniale.. Il professore Portaluri ha indicato la strada da percorrere: La selezione delle migliori iniziative imprenditoriali deriverà dalla capacità non solo di immaginare strutture architettonicamente pregevoli e poco impattanti, ma anche nel saper proporre alla Soprintendenza, cui spetta il parere finale in materia paesaggistica, un adeguato progetto di gestione invernale dell’attività. Qualche esempio: piccola ristorazione, scuole nautiche. Il punto cruciale sarà la dimostrazione di volere concretamente la destagionalizzazione, il che comporta, chioschi aperti, stipulazione di appositi contratti di lavoro, emissione di scontrini.

Porto Cesareo ha una splendida area marina protetta che lo rende uno dei posti più belli al mondo ha esordito il presidente di Federbalneari, Mauro Della Valle –. Le spiagge e il mare hanno un panorama mozzafiato. Per questo, anche per questo, c’è un’attenzione maggiore in tema di rispetto dell’habitat. Capisco che in alcuni casi possa sembrare eccessivo ma, pur chiedendo con forza regole più chiare e certe, dobbiamo anche vedere tutto questo come uno stimolo a fare meglio senza danneggiare il territorio circostante. Del resto chiude Della Valle il muro contro muro potrebbe seriamente trovarci perdenti. Il presidente di Federbalneari ha esortato tutti a tentare la strada della concertazione: Il caso per caso indicato più volte dal nostro consulente Portaluri e dall’intero collegio legale, rappresentato anche dagli avvocati Leonardo Maruotti e Francesco Romano, significa aprire un confronto con la Soprintendenza. Il tentativo dovrà essere quello di sedersi e costruire insieme un modello di struttura ideale che possa fare da modello-pilota. Noi viviamo del paesaggio. Esso è la nostra fonte di risorsa. Noi vendiamo i profumi e i colori che circondano le nostre imprese. Non abbiamo alcun interesse a distruggerlo. Anzi, tutelarlo e preservarlo è la nostra priorità. Se riusciamo a dimostrare la volontà di agire insieme, e non contro, le istituzione cui spetta il compito di difesa del demanio marittimo, sono certo che sapremo migliorarci tutti. Ho detto e ripetuto tantissime volte: lo scontro, su questi fronti, non paga mai.

L’assessore municipale al demanio Pasquale De Monte ha illustrato le idee dell’Amministrazione comunale per tentare di risolvere le problematiche che maggiormente hanno creato disagio, dai collegamenti, all’illuminazione, alla raccolta della posidonia e della mucillagine. Il suggerimento è stato quello di dotarsi di una autorizzazione preventiva alla rimozione, nullaosta che è possibile ottenere gratuitamente supportandola con una relazione di un biologo che individui un sito di deposito temporaneo.