Astràgali Teatro ospite del Festival Internazionale del Teatro Alternativo
LECCE – Astràgali Teatro arriva in Montenegro, tra gli ospiti d’eccezione del prestigioso FIAT – Festival Internazionale del Teatro Alternativo di Podgorica in programma dall’11 al 15 settembre. Per l’occasione la compagnia porterà in scena, il 13 settembre, presso il Teatro Budo Tomovic, la storica produzione “Medea, Desir”, scritto e diretto dal direttore artistico Fabio Tolledi. Ad interpretarlo, Roberta Quarta, Simonetta Rotundo, Matteo Mele e Anna Cinzia Villani.
Lo spettacolo parte dalle parole di Christa Wolf e di Adriana Cavarero, per arrivare a quelle di Hanna Arendt e Judith Butler, con scritture dense e immaginifiche annodate alla parola poetica, con l’amore, la gelosia, il rancore e il desiderio che si rincorrono nel tempo. Medea, come madre, cerca di sfuggire all’insulto della Storia che l’ha voluta per secoli fissata nell’orrore dell’infanticidio. “Medea, Desir” si muove su alcuni piani: Medea è donna, straniera e selvaggia, creatura altra che resiste e ama. Ama aldilà di ogni valore, aldilà di ogni morale. Resiste e sfugge al potere, regina adolescente a cui tutto si può chiedere, depositaria di un sapere profondo e antico.
Il Festival Internazionale del Teatro Alternativo – FIAT di Podgorica, da oltre 30 anni, è uno degli eventi culturali più seguiti e importanti del Montenegro. FIAT sviluppa l’esperienza del teatro alternativo DODEST fondato negli anni ’70 da Slobodan Milatovic, considerato il pioniere del teatro contemporaneo nell’ex Jugoslavia. Nei lunghi anni di esistenza, il Festival ha raccolto alcuni tra i più importanti registi, personaggi del teatro e artisti in genere e con la sua proposta innovativa e di qualità, è oggi uno dei festival più importanti dell’Europa sudorientale e dei Balcani.
FIAT riunisce compagnie e progetti alternativi e sperimentali per dare loro uno spazio utile a promuovere il proprio lavoro, per lo scambio e l’incontro di valori e idee artistiche, per esplorare istanze contemporanee e oltrepassare i confini, rompendo i modelli esistenti di espressione teatrale e creandone di nuovi.