Sticchi Damiani lo ha chiamato la volpe del mercato, ma, per come è riuscito a rendere il suo Lecce sostenibile economicamente e anche dotato di una rosa che può giocarsela per la salvezza, andrebbe definito uno dei re indiscussi del calciomercato. Deciso, spiritoso all’occorrenza e pronto alle battute anche in dialetto, Pantaleo Corvino tiene benissimo la scena nella consueta conferenza di chiusura della sessione di mercato estiva, insieme a Stefano Trinchera, con il quale ha voluto fare il punto del mercato giallorosso.
«Non mi pento di nessuna delle trattative che non sono andate a buon fine – afferma chiaramente Pantaleo Corvino alla prima domanda postagli in sala stampa – non bisogna mai guardarsi indietro ma guardare quanto di buono è stato fatto. Siamo alla quinta sessione di mercato in A e siamo tra le squadre con meno esperienza a riguardo e soprattutto non abbiamo il budget di club più blasonati, ma possiamo ritenerci orgogliosi di quanto fatto e di provare a difendere la massima categoria, soprattutto per la passione che hanno i nostri tifosi.»
Il Direttore Corvino poi parla del rapporto con la società. «Bisogna subito dire che con Saverio Sticchi Damiani si è subito creato un grande feeling. Avevamo il sogno di riportare il Lecce in A e lo abbiamo fatto in poco tempo come anche la Primavera è tornata dove la avevo lasciata quando andai via. Il club è in salute, ma proprio perché vogliamo essere un club sostenibile economicamente, è stato davvero difficile poter competere sul mercato con i club che hanno risorse maggiori. Adesso mi piacerebbe una radio che parli solo del Lecce e vedremo di farla in futuro.»
Poi si sofferma sul mercato. «Abbiamo effettuato 12 acquisti, ma molti, durante tutta la sessione, parlavano più di ciò che mancava in rosa piuttosto che esaltare gli sforzi del club. Sono partiti tre titolari dello scorso anno, ma abbiamo cercato di compensare le cessioni con acquisti mirati che solo il tempo dirà se sono azzeccati. Il mio ruolo è fatto anche di rischi e mi prendo le mie responsabilità, ma come deve essere un bravo mercante, devo capire quando e come acquistare e quando e come vendere. In questa sessione hanno avuto difficoltà a comprare un difensore club che avevano in mano 20 milioni, immaginate quanto sia stato difficile acquisirne per noi che ne avevamo di meno. Si sarebbe potuto spendere i soldi incassati per Gendrey con eccessiva leggerezza e velocemente, ma non è nostro costume.»
Il Direttore ha nuovamente ottenuto una grande plusvalenza, avendo venduto il laterale francese a 10 milioni e avendolo rimpiazzato con Guilbert a parametro zero. «Sapevo che il proprietario dell’Hoffenheim ha un grande patrimonio e sarebbe arrivato alla cifra richiesta da noi pur di prendere Gendrey. Noi abbiamo chiesto al ragazzo di onorare la maglia sino all’ultimo e così è stato. Inoltre ci ho messo la faccia per il nuovo acquisto al punto da dire a Gotti di fidarsi e di mandarlo in campo dall’inizio contro il Cagliari sebbene si fosse allenato una sola volta qui. Non ho avuto torto.»
Il feeling con il tecnico è stato importante anche nell’acquisto di Bonifazi, uno degli ultimi innesti. «Quando abbiamo capito che nel nostro mercato delle idee ci poteva essere spazio per il difensore del Bologna, ci siamo subito informati sulle sue condizioni fisiche e poi abbiamo sentito il tecnico che lo aveva avuto a Udine. Gotti ci ha subito detto che con lui il ragazzo aveva raggiunto la convocazione in nazionale nell’esperienza friulana e ci ha chiesto soltanto se stava bene fisicamente.»
In attacco sono arrivati Hasa e Rebic, per Corvino un colpo da novanta. «Ho chiamato tante volte Rebic e alla fine si è convinto, anche grazie al suo agente che ha capito l’importanza della piazza di Lecce per ripartire. Ho sentito anche Pioli che mi ha confermato come Rebic abbia giocato benissimo da prima punta nel Milan che ha vinto poi lo scudetto. L’acquisto di Hasa è una idea che ci è venuta a fine mercato perché il ragazzo non voleva rinnovare con la Juventus e sarebbe andato in scadenza il prossimo anno. Ho proposto al club bianconero di darcelo a parametro zero con una altissima percentuale sulla futura rivendita. Lui è un calciatore che sta crescendo e potrà evolversi dal punto di vista del ruolo tattico. Potenzialmente può fare tutto dalla metà campo in su a parte la prima punta.»
Photogallery a cura di Andrea Stella
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