Poche volte era apparso così determinato a bloccare qualsiasi ostacolo potesse impedire al suo Lecce di avanzare verso il futuro. Saverio Sticchi Damiani è comparso nel pomeriggio in sala stampa per dare un segnale forte all’ambiente. «Nessuno di noi soci usa il Lecce per ripianare i propri debiti o si è mai intascato qualcosa. Tranne Mencucci, che è un esterno, nessuno del CdA ha un compenso. Tutti i soldi che prendiamo dalle cessioni e verranno usati a tempo debito per crescere.» Così il presidente ai microfoni dei giornalisti per evidenziare come non siano andate giù alla proprietà le voci infondate su guadagni personali dalle recenti plusvalenze per le cessioni di Pongracic e Gendrey. «Ci vuole poco a fare crescere l’odio per la proprietà e per far disinnamorare i soci. Sarebbe l’inizio della fine. Noi abbiamo scelto, anche quando avremmo potuto intascare qualcosa, di investire del denaro nel centro sportivo che è qualcosa di fondamentale per un club di A. Il Lecce è un regalo per il territorio e i tanti abbonati fanno capire che in molti hanno compreso questo dono.»
Sticchi Damiani parla poi di mercato. «Corvino è una volpe del mercato e fa le operazioni quando questo lo consente. Siamo stati un mese dietro a Rebic e abbiamo concluso l’acquisizione di Bonifazi ora perché queste sono operazioni che ad inizio mercato sono impensabili quando i calciatori sognano ingaggi alti e squadre prestigiose. Noi siamo il Lecce e dobbiamo fare operazioni da Lecce. Non c’è un budget prefissato, ma non prendiamo calciatori solo per buttare fumo negli occhi dei tifosi, devono servire al progetto. Tanti giocatori dalla Ligue2? È un campionato che sforna talenti e sino a qualche anno fa non avremmo potuto prendere i calciatori che abbiamo acquisito ora. Il calcio francese è in crisi perché non ha venduto bene i diritti tv e noi stiamo approfittando del momento. Pensate a Kaba che lo scorso anno è stato pagato 3 milioni dallo stesso torneo.»
Si parla poi della famosa “asticella” che i tifosi vorrebbero fosse posta più in alto. «Stiamo allestendo una squadra con tante opzioni dove tutti sono potenziali titolari. Non era così al primo anno in A. Adesso possiamo fare delle operazioni impegnando più soldi, ma non per questo li dobbiamo buttare. Così è accaduto a gennaio quando è arrivato solo Pierotti. I tifosi siano tranquilli, il Lecce appena avrà l’opportunità di fare un colpo importante, lo farà ma a i costi del Lecce. Per noi il monte ingaggi è fondamentale ed è già aumentato nel corso di questi anni. Dai 33 milioni di costo lavoro del bilancio del 2023, adesso siamo saliti.» Per questo Sticchi Damiani svela qualche aneddoto riguardo il mercato. «Non sventoliamo le offerte che ci arrivano perché non vogliamo spingere i nostri calciatori a chiedere aumenti o cessioni. Quando avvengono è perché la situazione è matura. Pongracic ci ha chiesto alla fine dell’ultima stagione di puntare a traguardi più alti e l’offerta per Gendrey dall’Hoffenheim non poteva essere rifiutata dopo che a tre ore dalla sfida con l’Atalanta ne avevamo rifiutata una di 7 milioni e mezzo. Ma i numeri vanno ridimensionati. Per Pongracic il 12,5% della cifra andrà al suo agente e il 15% al Wolfsburg. Anche per Gendrey rinunceremo al 25% della cifra. E inoltre i pagamenti saranno spalmati su più anni.»
Alla fine della conferenza è stata presentata una bella iniziativa di solidarietà. L’U.S. Lecce ha fatto dono all’ASL di Lecce di una Workstation per lo screening oncologico.
Photogallery a cura di Andrea Stella