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L’aggressione omofoba all’artista Théo Flasch a Gallipoli davanti a una discoteca di Baia Verde

 

 

Articolo e foto di Annamaria Niccoli

Il brutale attacco omofobico contro Théo Flash a Gallipoli, un incidente che ha suscitato onde d’urto sia nella comunità LGBTQ+ locale che in quella più ampia, serve a ricordare in modo toccante la discriminazione pervasiva e la violenza affrontata dagli individui in base al loro orientamento sessuale. Avvenuto di fronte a una discoteca a Baia Verde, una popolare destinazione estiva, questo attacco non solo ha evidenziato le vulnerabilità delle persone LGBTQ+ negli spazi pubblici, ma ha anche innescato una forte risposta da parte della comunità, in particolare attraverso gli sforzi del Salento Pride.

La solidarietà espressa dal Salento Pride è stata determinante nel mobilitare sostegno e promuovere un senso di unità tra i residenti locali, che hanno condannato collettivamente la violenza e la discriminazione subite dalla comunità LGBTQ+.

L’ incidente non solo ha galvanizzato il sostegno immediato per Théo Flash e le altre vittime, ma ha anche rinvigorito la più ampia lotta per i diritti LGBTQ+ nella regione del Salento.

Questo è quanto testimoniato sui social dall’artista Teo Flasch

“Ma cos’ha questa gente, gentaglia , nuova generazione ignorante?!

che ad un’uscita di una discoteca , nota un artista sol truccato , per scagliarsi contro per ridicolizzare, per sputare , tirare i capelli , addossarsi in 10 , scattare foto , pronunciare di sparire ,senza aver commesso nulla, senza aver il tempo di evitare la massa , accerchiato , senza essere ascoltato . Cosa scaturisce in pochi istanti in questi ragazzi senza educazione, vandali , che pur di offendere chi diverso da loro , si sentono in diritto e dovere di farlo ? Sono sbagliato io ad essere eccentrico nel 2024 e a meritare questo gratuitamente? Ad essere difeso dalla sicurezza , e costretto ad andare via .

Meglio che la vittima vada via e non i lupi mannari che meritano di entrare in tali luoghi pubblici . Dov’è la selezione all’ingresso di una volta ? D’altronde come si riconosce la bella gente oggigiorno pur di riempire un locale?

a volte dimentico quanto questo mondo faccia schifo , perché senza essere valutati si è già disgustati ed attaccati e resi fenomeni da baraccone?

La cosa che più ferisce è non aver avuto il supporto necessario ed essermi sentito umiliato sol per chi scelgo di essere .

Umiliato sì ma pur sempre fiero di non essere come questa gente di merda”.