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Officine Meccaniche Fse: “Nessun lavoratore verrà trasferito”n

BARI – Sono due gli impegni presi durante il tavolo di confronto convocato dalla Presidente del Consiglio Regionale Loredana Capone che si è tenuto presso la Presidenza del Consiglio Regionale. Erano presenti le organizzazioni sindacali salentine Filt Cgil Lecce, Fit Cisl, Uil Trasporti, Faisa Cisal, che insieme alla presidente Capone, all’assessore ai Trasporti Anita Maurodinoia e all’amministratore delegato di Ferrovie del Sud Est Giorgio Botti stanno cercando di trovare soluzioni adeguate alla annunciata chiusura delle officine automobilistiche e ferroviarie FSE di Lecce.

L’amministratore delegato Botti, su indicazione dalla presidente Capone e dell’assessore Maurodinoia, si è impegnato a garantire fino al 2026 che la sede dell’officina ferroviaria FSE di Lecce non venga chiusa, ma che la stessa resti a Lecce funzionante, in attesa di verificare la possibilità di dare seguito alla richiesta dei sindacati di individuare l’area dello scalo di Surbo come futura sede di tale attività.

Per quanto riguarda invece l’officina automobilistica FSE di Lecce (manutenzione autobus) Giorgio Botti, si è impegnato a mantenere in loco una squadra di pronto intervento e a valutare, su richiesta delle organizzazioni sindacali, l’opportunità di dotarla di un magazzino di logistica, senza il quale la sede sarebbe priva di funzionalità. I lavoratori, ha assicurato Botti, cosi come richiesto dalle organizzazioni sindacali, non saranno trasferiti ad altre sedi senza la loro richiesta esplicita.

I sindacati “apprezzano la sensibilità dimostrata dalla presidente Capone e dall’assessore Maurodinoia verso i temi sollevati nelle scorse settimane. Sulla pianificazione degli interventi rappresentata dall’azienda durante l’incontro restiamo guardinghi. E siamo cauti anche sul tema delle officine, in attesa che quanto promesso dall’amministratore delegato si trasformi in realtà”, dicono Fabrizio Giordano (Filt Cgil Lecce), Giovanni Conoci (Fit Cisl Lecce), Francesco Demarindis (Uil Trasporti Lecce) e Antonio Rizzini (Faisa Cisal Lecce). Che sul tema della manutenzione hanno proposto l’individuazione di un unico polo della manutenzione automobilistica e ferroviaria presso lo scalo ferroviario di Surbo, dove già oggi insiste una parte delle manutenzioni di Trenitalia.

“Realizzare una grande officina bus e treni a Lecce è anche una nostra priorità – ha dichiarato Botti -. Quando ci siamo insediati nel 2017 la logistica della officina di Lecce era perfetta. Purtroppo quello che non andava bene erano gli impianti che ancora oggi sono poco tecnologici e non consentono di continuare a lavorare in maniera preformante. Abbiamo provato a cercare una nuova sede a Lecce per il settore della officina automobilistica, ma le due manifestazioni di interesse avviate da FSE negli ultimi due anni, sono andate deserte e questo ci ha fatto perdere molto tempo senza trovare una soluzione concreta e poco costosa. Pertanto l’unica soluzione che abbiamo ravvisato – ha spiegato – è stata quella di dividere i due settori ed esternalizzare il servizio di manutenzione delle autolinee. C’è grande attenzione per il Salento – ha concluso Botti – del miliardo e 700 mila euro stanziato per i trasporti dai fondi strutturali e dal PNRR, circa 1 miliardo  dovrebbe essere destinato al Salento. FSE ha assunto 850 persone negli ultimi 4 anni, l’organico è aumentato di 200 persone senza aggravio di spesa. L’obiettivo è continuare ad andare in questa direzione, salvaguardando la tranquillità dei lavoratori e delle loro famiglie attraverso una gestione ottimale delle ricadute occupazionali di iniziative industriali che FSE ha fatto e continuerà a fare”.

“Condivido le preoccupazioni delle organizzazioni sindacali – ha spiegato la presidente Capone – è importante non aggiungere ulteriori disagi alle numerose criticità già accumulate nell’area salentina. È evidente che se dovesse essere dismessa l’officina di Lecce, sarà soprattutto l’utenza finale a risentirne e a vivere il disagio: studenti e studentesse nel periodo scolastico, pendolari che quotidianamente utilizzano i mezzi pubblici, visitatori nel periodo estivo. Non essendo state intaccate o alterate in alcun modo le tratte che i mezzi percorrono ogni giorno, delocalizzare l’officina manutentiva al di fuori del territorio salentino, significa non poter intervenire tempestivamente in caso di avaria del mezzo. È necessario – ha ribadito la presidente Capone – cercare altre possibilità, altri immobili nella stessa zona. Solo in questo modo si può garantire lo standard e il tipo di servizio necessario per assicurare l’attività manutentiva di cui i mezzi avranno bisogno. D’altra parte è importante concludere celermente i lavori di elettrificazione della metropolitana di superficie per avere finalmente nel Salento una ferrovia degna della modernità”.

L’anno 2026 sarà determinante per FSE, in quanto dovranno essere portati a termine tutti i progetti in essere finanziari dal PNRR e contestualmente dovranno essere avviate le gare per gli affidamenti del servizio automobilistico (TPL su gomma). In tale scenario, nel settore automobilistico potrebbero non essere possibili degli investimenti a lungo tempo da parte di FSE a seguito della scadenza del mandato automobilistico. “Ci sono numerosi progetti sulle linee FSE del Salento – ha sottolineato l’assessore Maurodinoia –  l’obiettivo della Regione è quello di riuscire a portare a termine una serie di cantieri entro la fino del 2026. Vogliamo portare a termine, nonostante le numerose difficoltà, il progetto di elettrificazione della linea ferroviaria adriatica. Le attenzioni al Salento – ha ribadito l’assessore – ci sono e sono molteplici. Anche quest’anno abbiamo potenziato il progetto provinciale di Salento in Bus e abbiamo provveduto anche a implementare ulteriormente le corse scolastiche già attive sul territorio”.

Le parti si sono impegnate ad incontrarsi dopo il 30 novembre per una definizione più dettagliata della situazione.