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Lecce in vena di regali. Il Napoli dilaga al Via del Mare

Prestazione da dimenticare del Lecce che perde nettamente per 4 a 0 tra le mura amiche contro un Napoli che non ha dovuto faticare per portare a casa il successo e i tre punti. Per i giallorossi un grande passo indietro rispetto alle prime uscite casalinghe con un gioco poco aggressivo e che probabilmente ha risentito del triplo impegno nel giro di otto giorni.

D’Aversa non sorprende con l’undici iniziale e torna a schierare sugli esterni difensivi Gendrey e Gallo contro il tridente partenopeo. A centrocampo è confermato Blin al posto dello squalificato Kaba. Nel Napoli Osimhen va in panchina mentre gioca in avanti Simeone.

Il Lecce nel primo quarto d’ora è attendista e chiude bene gli spazi, ma cade alla prima occasione. Punizione dalla sinistra e Ostigard salta indisturbato e di testa trafigge Falcone, colpevole nell’occasione nel non essere uscito su di un cross leggibile.

I giallorossi provano a reagire allo svantaggio e Krstovic al 25’ impegna Meret. Cinque minuti dopo è Pongracic ad avere una grande occasione per pareggiare, ma dal cuore dell’area napoletana il difensore, salito per l’angolo da cui nasce l’azione, spara alta. Nell’ultimo quarto di gara è però il Napoli ad avere più occasioni per passare. Ci provano Simeone Zielinki e Kvaratskelia, ma la mira tradisce gli uomini di Garcia.

Ad inizio ripresa il Napoli si presenta con Osimhen in campo e il nigeriano segna alla prima occasione. Gendrey e Ramadani perdono una palla sanguinosa in attacco e gli ospiti in ripartenza e Osimhen non sbaglia da due passi per il gol che chiude il match.

Per il pubblico del Via del Mare al 57’ si accende per un attimo la possibilità di riaprire il match, ma è solo un’illusione. Strefezza segna di testa con topica di Meret, ma sull’azione del gol c’è un fallo di braccio di Krstovic che porta il direttore di gara ad annullare.

D’Aversa mette Piccoli per uno spento Strefezza e gioca con due punte. L’attaccante scuola Atalanta colpisce di testa a venti minuti dal termine. Poi il Lecce piano piano si spegne e nei minuti finali il Napoli dilaga prima con Gaetano, imbeccato da un regalo di Corfitzen e poi con il rigore di Politano. Il fallo che rende il punteggio ancora più pesante il passivo, è di un Ramadani irriconoscibile oggi.

Alla fine la curva nord applaude comunque un Lecce giovane che ha bisogno di sostegno proprio in momenti del genere. La squadra è apparsa stanca e poco reattiva contro un Napoli che ha giocato feroce su ogni pallone e che probabilmente in questo momento della stagione è più in forma atleticamente oltre ad avere una rosa molto più forte e profonda di quella giallorossa.