Le “Ore senza voce” di Enza Mastria alla Bernardini di Lecce
LECCE – Si intitola “Ore senza voce”, nel solco di una frase del filosofo Friedrich Nietzsche tratta dal noto libro “Così parò “Zarathustra”, la personale di pittura di Enza Mastria che si apre sabato 24 giugno (ore 19 con ingresso libero) nelle sale del Museo della Stampa all’interno della Biblioteca Bernardini di Lecce (piazzetta Carducci). Presenterà l’artista Mauro Marino che ha curato la mostra e l’allestimento. L’esposizione sarà visitabile fino all’8 luglio 2023 negli orari di apertura della Biblioteca, tutti i giorni: 10/20, domenica escluso con ingresso libero.
Il catalogo, editato da Il Raggio Verde, sarà presentato il 30 giugno con un evento live a cura dei musicisti Roberto Gagliardi e Mauro Tre. Entrambe le serate, il vernissage e il live, saranno allietate dalle degustazioni di vini a cura di Michele Marangio di “Giro Di Vino” sponsor dell’evento.
«Una pittura – si legge nel testo critico di Mauro Marino – sempre sulla soglia come se il perimetro della tela fosse solo una provocazione, l’inatteso chiama all’attraversamento e ciò che si palesa, mostrandosi, è la vernice dell’attesa. Non c’è svelamento se ci si ferma dove ciò che si guarda conforta. La consolazione non fa parte dello scavo che Enza Mastria muove. Il suo è un cammino nella pittura, in ciò che la pittura, alimentando tecnica, ricerca, sapienza, può portare in dono nel com-pensare l’assenza. Creare immagini è partorire, mettere al mondo ciò che manca. Dare forma al “non c’è”, completare il sentire, la labilità della sensazione, la fugacità di un momento.»
Il mare, la natura, i luoghi e la memoria, il concetto di spazio-tempo, la bellezza dei colori, dei particolari, la cura del disegno, la ricerca di una matericità che vinca la bidimensionalità della tela che sconfina. Una pittura intrisa di simboli e di una musicalità che sembra pervadere le composizioni, dal raffinato gusto estetico in bilico tra l’onirico e il reale, che fanno sognare, interrogare, dubitare della stessa percezione visiva. Un’arte, quella di Enza Mastria, artista a tutto tondo – pittrice, scultrice, orafa, designer – che sorprende sempre il fruitore affascinato dalle narrazioni metafisiche e poetiche dell’artista che osserva: «Come per la musica, anche per la pittura, si tratta di concertare il Tempo! La difficoltà è una chimera fondata sulle Categorie che ci siamo dati, presenti in ogni linguaggio, per superarle basta connettersi al tempo del Fare, quello che appare è Vero! e troverà sempre, comunque la Poesia nelle cose.»
L’iniziativa aderisce alla campagna di raccolta fondi “Aiutiamo il bosco ad andare un po’ più in là”, dedicata ai temi della sostenibilità e della riforestazione dei terreni distrutti dal dramma della Xylella, promossa dal Polo Biblio Museale di Lecce e dalla Fondazione Sylva
Enza Mastria nasce a pochi chilometri dal mare di Ugento (Lecce) nel 1965. Si diploma presso l’Istituto d’Arte di Parabita (LE), sezione metalli. Studia Pittura all’Accademia di Belle Arti di Lecce, laureandosi con una tesi sulle “connessioni tra filosofia e pittura metafisica”, a.a.1988-1989. Lavora nel 1990-91 presso Archeo s.n.c., eseguendo rilievi archeologici, nella Cattedrale di Otranto. Ha insegnato oreficeria all’Istituto d’Arte di Arezzo (1991-1993 ) e lavorato come modellista orafa nella ditta Peren S.r.l. a Ugento dal 1994 al 1996. Nell’anno accademico 2008-2009 insegna “Lavorazione dei metalli e dell’oreficeria” all’I.I.S.S. E. Giannelli di Parabita. Fonda con Michele Marangio l’associazione culturale “Multikulti” curando dal 1998 al 2019 l’immagine delle rassegne e dei festival internazionali di musica jazz. Dal 2016 al 2022 si occupa della progettazione per l’arredo urbano per la ditta Effe.Di.metaldesign S.r.l. Group Ubi Urbe, continuando comunque a svolgere la sua attività artistica indipendente.