Come nelle favole. Il Lecce vince all’ultimo secondo di gara contro il più quotato Monza e strappa con un turno d’anticipo il pass per la prossima Serie A. I ragazzi di Baroni hanno saputo soffrire contro i brianzoli e quando ormai sembrava che il punto potesse bastare per avvicinare la salvezza, è giunto l’episodio che ha deciso la gara. Angolo dalla destra di Hjulmand e Gytkjaer ha colpito la sfera con un braccio facendo sì che l’arbitro Doveri fosse costretto, grazie all’ausilio del Var, ha fischiare la massima punizione. Dal dischetto Colombo questa volta non ha sbagliato e per il Lecce è stata salvezza.
Per questo match fondamentale per la classifica, Baroni decide di non rischiare Hjulmand dall’inizio e di portarlo solo in panchina, mentre tra i titolari viene schierato Askildsen. Il Lecce ha dalla sua la tranquillità di conoscere i risultati delle contendenti e gioca bene il primo tempo non concedendo spazio alle manovre lombarde. E’ invece la squadra giallorossa a rendersi pericolosa in avanti, dove Banda fa tanta corsa. La più grande azione per passare in vantaggio è sui piedi di Strefezza al quarto d’ora, ma l’esterno fallisce clamorosamente l’occasione.
Nella ripresa Palladino prova a smuovere la sua squadra con qualche cambio e il Monza sembra più pimpante non dando riferimento alla difesa giallorossa. Sono comunque ragazzi di Baroni rendersi pericolosi su qualche ripartenza ma il Lecce in nessuna di queste azioni riesce a far male. Falcone non viene mai impegnato fino al minuto 83’ quando Banda perde malamente un pallone a metà campo e Baschirotto commette un fallo in scivolata su Colpani. Gytkjaer si prende la responsabilità del tiro e piazza un fendente sulla sua sinistra, ma Falcone come un felino riesce a respingere la sfera e a tenere a galla il Lecce.
Negli ultimi otto minuti di recupero, il Monza prova a vincere, ma il Lecce tiene duro e nell’ultimo minuto di recupero Colombo, entrato in campo nell’ultimo spezzone di gara, si conquista un angolo decisivo. E’ sempre lui a prendersi la responsabilità di calciare il tiro che vale una stagione. Rasoterra centrale con Di Gregorio che sfiora il pallone con il piede ma non riesce ad impedire che possa entrare in rete. L’esultanza del gruppo sotto la curva inondata di giallorosso è il simbolo più bello di questo successo. Ed ora via ai festeggiamenti che dureranno sino alla gara interna contro il Bologna, la più bella passerella per questi ragazzi, a tratti inesperti ma che hanno dimostrato di meritare la categoria.