“Ampliare gli scavi per far emergere un altro pezzo di anfiteatro”
“Noi di Movimento Nuovo siamo grati al professor Francesco D’Andria, archeologo classico e professore emerito dell’Università del Salento. Infatti, la proposta da lui lanciata ci trova perfettamente concordi. Approfittando degli attuali lavori di mitigazione del rischio idrogeologico, si potrebbero ampliare gli attuali scavi per far emergere un altro pezzo di anfiteatro, in modo da creare un’opera di grande suggestione.
Non solo, noi di Movimento Nuovo ricordiamo anche che quando nel 2008 , per iniziativa dell’Amministrazione Perrone si conclusero, dopo un anno e mezzo, i lavori di scavo e di riqualificazione di Piazzetta Santa Chiara, l’unico polmone di verde nel cuore del centro storico, furono coperti per mancanza di fondi i tesori archeologici rinvenuti. Infatti la cosa più preziosa della piazzetta non è quello che si vede, ma il suo vero tesoro si trova ad appena mezzo metro sotto la superficie, adeguatamente protetto e sono le fondamenta delle antiche terme romane. Noi riteniamo che i cittadini, gli studiosi e i turisti debbano poter ammirare i resti delle Terme romane riportati alla luce dagli archeologi della nostra Università. Ritrovamenti di cui la maggior parte dei leccesi è all’oscuro . Come già allora disse il prof. D’Andria, tesori del genere dovrebbero restare “a vista” per essere fruiti da tutti e attirare anche ulteriori flussi turistici. In altre città farebbero carte false per avere questi tesori e per renderli godibili. Noi pensiamo che potrebbe diventare Piazzetta Santa Chiara e delle Terme.
Allora convochi il Sindaco un incontro a Palazzo Carafa con il professor D’Andria e con tutte le forze politiche e culturali della città. Movimento Nuovo sarà in prima linea per dare il suo contributo costruttivo, perché noi siamo convinti che Lecce sia non solo una città d’arte, ma anche una città archeologica. Si potranno cercare i necessari finanziamenti nelle sedi competenti, in primis in Europa fino a qualche sponsor. Basta muoversi e non aspettare che piovano dal cielo”.