Il Lecce perde per 2 a 0 a Bologna e arriva il primo campanello d’allarme per una squadra che non ha saputo reagire a un primo tempo da incubo, uscendo presto dalla partita.
Per questo scontro diretto, Baroni deve rinunciare a Umtiti nel riscaldamento così Baschirotto va centrale con Gendrey a destra. Per il resto la formazione è quella che aveva iniziato la gara contro la Fiorentina. Peccato però che il Lecce del primo tempo di Bologna sia la copia sbiadita di quella vista meno di una settimana fa. I giallorossi subiscono subito l’aggressività dei felsinei che dopo meno di un quarto d’ora passano in vantaggio. Gendrey fa il giocoliere con la testa nella propria area e nell’atto del rinvio colpisce il suo diretto avversario. Rigore e Arnautovic segna dal dischetto.
Il gol subito non sveglia la squadra di Baroni che non riesce mai ad impensierire la difesa avversaria. E’ Falcone invece che deve dire di no ad un colpo di testa di Arnautovic, ma il bravo portiere deve purtroppo inchinarsi ad un altro colpo di testa, questa di volta di Fergusson dopo la mezz’ora. Nell’occasione la difesa giallorossa commette diverse ingenuità con Ceesay che non interviene sul cross e con Hjulmand che non copre sul centrocampista scozzese.
Il danese è il simbolo di un Lecce che non riesce ad essere fluido in possesso di palla e poco incisivo in avanti con il solo Strefezza che prova a muoversi tra le linee. Banda invece è troppo bloccato sulla sua fascia di competenza, mentre Ceesay dimostra ancora una volta di non avere le capacità tecniche per far salire a dovere il baricentro della squadra.
Si va al riposo sul punteggio di 2 a 0 e Baroni nell’intervallo prova a cambiare le carte in tavola con l’ingresso di Oudin e Di Francesco al posto di Askildsen e Banda per un 4-2-3-1. Il cambio di modulo manda in confusione il Bologna per i primi dieci minuti. Di Francesco avrebbe la palla buona, ma effettua un cross a pallonetto invece di tirare. Poi è Baschirotto su corner ad andare vicino al gol.
Con il passare dei minuti il Lecce si spegne e verso la fine della gara è Falcone in due occasioni ad evitare che il passivo diventi peggiore. Nel Lecce invece si fa vedere in fase conclusiva soltanto Oudin che svaria su tutto il fronte offensivo e sporca i guantoni di Skourupsky in due occasioni. Rodriguez, invece, entrato a venti minuti è impalpabile come Colombo, in campo negli ultimi frangenti di gara.
Giunge così la sconfitta che deve far riflettere su di un modulo che in questo momento non riesce a creare grandi pericoli contro difese schierate. Meglio il secondo tempo con un giocatore più mobile a centrocampo, anche se il grande problema è la mancanza di una prima punta tecnica che possa crearsi le occasioni da gol da solo.