“Undici e non più undici” di Pasca in esposizione a Lecce
LECCE – “Undici e non più undici” è il titolo emblematico della mostra di Francesco Pasca allestita dall’11 al 22 giugno nelle sale del Museo della Stampa nella Biblioteca Bernardini di Lecce. Sarà un reading, a cura di Maria Cucurachi e Mauro Marino su testo dello stesso artista, a caratterizzare il vernissage in programma l’11 giugno a partire dalle ore 19:30. A seguire l’intervento dello storico dell’arte Carmelo Cipriani che ha curato il testo nel catalogo. E ancora nel segno della parola il finissage della mostra il 22 giugno con intervento di Piero Rapanà.
Incentrata sul concetto di dualità, con un evidente richiamo alla duplicità di figure rintracciabili nello straordinario tappeto musivo della Cattedrale di Otranto, Francesco Pasca ancora una volta lega la sua ultima produzione pittorica alla sua produzione poetica condensando il frutto di una ricerca lunga e costante. Una ricerca partita negli anni Ottanta, parallelamente all’adesione al Gruppo Granma e al Manifesto della Singlossia che lo vede protagonista di performance poetiche a Milano come a Palermo con Rossana Apicella, Ignazio Apolloni, Michele Perfetti, Eugenio Miccini e tanti altri e che porta avanti tuttora nell’adesione al tema della Singlossia come scelta e al Non senso dell’universo dedicandosi alla scrittura, alla pittura, ai linguaggi multimediali che per lui in internet trovano l’eredità diretta della singlossia.
Come si legge nel testo, a cura dello storico dell’arte e critico Carmelo Cipriani, che accompagna la mostra «Francesco Pasca elabora oggi la sua interpretazione del doppio, combinando, in un unico percorso, pittura e poesia. Lo fa nella sala del Convitto Palmieri in cui sono esposti gli antichi macchinari per la stampa: un luogo non neutro dunque, rievocativo dell’interesse dell’artista per la scrittura. Per questo nuovo ciclo Pasca parte dai numeri, anzi da uno solo, l’11, il primo tra i numeri finiti ottenuto reiterando la stessa cifra. L’11 giugno, opening della mostra, è anche il giorno del suo settantaseiesimo compleanno, ricadente nel segno dei Gemelli, il doppio per eccellenza nello zodiaco occidentale. Un modo insolito ma certamente originale di festeggiare la propria nascita, ludico ma anche serio, rievocativo del profondo legame che unisce arte e vita. Da qui il titolo della personale “11 non più 11”, insieme affermazione e negazione di se stesso, perché nella traslazione in pittura il numero si è trasformato nel suo doppio, il 22. Tante, infatti, sono le tele presentate, ciascuna delle quali coperta da una poesia dell’artista e svelata il giorno dell’inaugurazione in uno specifico atto performativo.»
Tele che dialogheranno con le antiche macchine per la stampa situate nelle sale dell’ex Convitto Palmieri quasi a sottolineare il rimando alla scrittura sempre presente nelle opere di Francesco Pasca, artista a tutto tondo, scrittore, matematico e architetto che ha elaborato una propria tecnica che unisce insieme il digitale, l’elaborazione fotografica, il collage, gli stucchi e il colore puro. Giocando a contaminare la superficie pittorica di cifre e lettere, di figure e simboli si diverte a creare complesse narrazioni da decifrare. «A questi elementi – spiega lo stesso Cipriani – si aggiungono inserti eseguiti ad uniposca nero da Massimo Pasca, figlio di Francesco, artista e sua progenie e, per questo, anche lui suo doppio. Padre e figlio s’incontrano sulla tela con interventi perfettamente integrati eppure riconoscibili nella loro individualità, coerenti con il loro rispettivo modo di fare arte.» Riconducibili alla forma del quadrato, le sue opere si compongono come moduli in cui è possibile rintracciare ciò che gli antichi indicavano come la divina proportione” ovvero la sezione aurea del segmento, e costruiscono un immaginario, una sorta di puzzle ideale, dove passato e memoria si intrecciano con la ricerca di identità e il desiderio di comunicare il suo personale sguardo sulla realtà.
La mostra, promossa nell’ambito delle attività promosse da Polo Bibliomuseale di Lecce, è curata dalla casa editrice Il Raggio Verde, la rivista Arte e Luoghi e l’associazione culturale Fondo Verri potrà essere visitata dal lunedì al sabato con orario: 10/20, ingresso libero (tel. 0832 373576).
Nato a Sanarica, a pochi passi dalla bizantina Abbazia di Casole, Francesco Pasca dipinge dal 1963 assumendo connotazioni che spaziano dal neocostruttivismo all’informale per poi giungere ad una neofiguratività caratterizzata da citazioni materiche e segniche.
Da poeta e scrittore ha pubblicato diversi libri tra i quali “Otranto il luogo delle parole” (2008), “Eutopos. Mi disegni una parola? La parola nominata” (2009), “L’a-Thea (l’Uomo di Nazareth)”, (2013), “7×7. T’amo sulla (carta) (2018) con Il Raggio Verde edizioni; “Il Gesto – Giano: idea di fili senza spessore” (Lupo Editore, 2011), “L’AlberTo – della parola o del Luogo dell’accadere in un Punto&Accapo”, Terra degli ulivi edizioni (2016), “C(ecco) il labirinto- Scritture – dialogo sulla Stella Nova e, delle altre Cose, sull’Uni-Verso” (2016) e “Il Cancello -ovvero: Ed (essa) è altrove” ( 2018) per I Quaderni del Bardo editore, “La caduta degli Dei” (2020), Spagine scritture.