Corvino in attesa di novità dal club. «Grande lavoro. Adesso abbiamo più appeal»
Giorni di attesa e riflessione su Baroni quelli che vive il Lecce dopo la gioia infinita per il salto in Serie A. A poche ore dal triplice fischio che ha sancito la promozione, Pantaleo Corvino e Stefano Trinchera hanno voluto incontrare i giornalisti in mattinata per fare il punto della situazione e analizzare una annata davvero esaltante per i giallorossi.
«Abbiamo fatto un lavoro straordinario e raggiunto un traguardo unico. Se avessi saputo prima quanto fosse divenuta difficile la B negli ultimi due anni, non avrei mai promesso ai tifosi la A in tre anni.» Così ha esordito Pantaleo Corvino in una conferenza fiume, durata più di un’ora. «Quando ho deciso di tornare, vivevamo un periodo di pandemia e sapevo che l’ostacolo più duro sarebbe potuto venire dal Monza di Berlusconi. Ed invece in questi mesi sono arrivate proprietà estere ricchissime e molte di quelle italiane hanno alzato il tiro con campagne acquisti importanti, alzando inoltre l’asticella dei costi sui contratti. Noi invece abbiamo dovuto contenere i costi dopo l’anno di A che ci ha lasciato scorie soprattutto lo scorso anno.»
Per Corvino questo è la sua terza promozione in A a Lecce (la quarta l’ha conseguita con il Bologna) e per il direttore dell’area tecnica tutti i successi con i giallorossi sono da ricordare, ma quest’ultimo assomiglia più di tutti al primo, quello della promozione del ’99 con Sonetti in panchina. «Ogni successo lascia dei ricordi eccezionali. Devo dire che è vero che il mio primo trionfo con il Lecce è simile a quest’ultimo perché in entrambi ho dovuto creare il terreno giusto perché il progetto crescesse. Lo feci all’epoca dopo una retrocessione fresca e l’ho fatto questa volta. Bisognerebbe ricordare più spesso come vi sia stato un modello Lecce dal ’99 al 2004 che era invidiato e copiato da molti. Poi quando sono andato via, la società di allora ha deciso di intraprendere altre strade. Mi spiace solo che a distanza di 15 anni, ho trovato un settore giovanile totalmente svuotato. Dobbiamo far leva sul territorio e sulle potenzialità dei nostri giovani ed infatti dal prossimo anno la Primavera passerà sotto il controllo dell’area tecnica della prima squadra.»
Intanto il direttore freme per poter muovere le prime pedine in ottica Serie A. «Il campionato ripartirà a metà agosto e quindi tutto va accelerato. La società mi ha chiesto tempo perché sono in arrivo nuovi soci. E’ bello vedere che un club storico, con una società però molto giovane, abbia un migliore appeal dopo quanto fatto da me e Stefano (Trinchera ndr).»
Si attende quindi l’entrata in campo di nuova linfa per il club e questo inciderà probabilmente sul rinnovo o meno di mister Baroni oltre che su di una campagna acquisti più solida. «Le risorse per la A non saranno tantissime, ma di sicuro metterò a disposizione della società la mia esperienza. Non sono tornato per fare da comprimario nel mercato italiano e il ritorno in A era l’obiettivo primario che mi ero posto. Con Baroni abbiamo ottenuto grandi risultati adottando un modulo nuovo che in molti criticavano. Dopo questo anno di “fidanzamento” proveremo a trasformarlo in “matrimonio”, ma per parlare di questo bisogna attendere lumi dalla società.»
Chi non dovrebbe far parte del Lecce del prossimo anno è il portiere Gabriel che ha preso tempo dopo le proposte di rinnovo venute da Corvino e molte voci lo accostano al Torino. «All’inizio della stagione ho subito puntato a rinnovare i contratti di Coda, Lucioni e Gabriel e solo il portiere non ha rinnovato. Mi ha riferito che aveva bisogno di tempo anche se si trova bene con me e con il club. Tra qualche giorno mi risentirò con i suoi agenti per capire cosa vuole fare in futuro. Nuovi acquisti? Dipenderà molto da quanto la società ci metterà a disposizione però è logico che qualcosa di importante la faremo. Lucioni per esempio è ormai grande e avrà bisogno di rifiatare. Anche sul fronte cessioni siamo aperti alle proposte che arriveranno, sapendo che in rosa nessuno è incedibile, ma anche consapevoli di non dover cedere i nostri pezzi importanti a cifre che non riteniamo adeguate.»
Oltre Corvino anche Trinchera ha parlato del suo anno, che lo ha visto tornare a Lecce dopo la prima esperienza in C di qualche anno fa. «E’ stato raggiunto un traguardo straordinario e il merito è di tutto il gruppo. Non solo dei calciatori, ma proprio di tutti coloro che lavorano per il club. Ho trovato una società preparata e che ha fatto gli straordinari pur di raggiungere la promozione. Se devo scegliere un momento decisivo della stagione, credo che le vittorie in casa contro Monza e Parma nel girone di andata siano state decisive per capire il nostro valore. In quelle sfide abbiamo dominato le due più accreditate pretendenti per la A e ciò mi ha fatto ancora di più credere che avremmo lottato sino alla fine per salire senza passare dai play-off.»