Copertino, multe in arrivo per chi abbandona i rifiuti
COPERTINO – Tolleranza zero contro chi abbandona rifiuti nel territorio di Copertino. “Dal 12 febbraio al 4 maggio abbiamo ripreso con i nostri impianti di videosorveglianza ben 58 casi di materiali di ogni tipo indebitamente rilasciati fuori dalle zone consentite, di cui 5 in zona extra-urbana e 53 in zona urbana”, spiega infatti la sindaca Sandrina Schito, “rilevando interventi irrispettosi degli spazi pubblici che adesso verranno opportunamente sanzionati, perché certi comportamenti non sono ammissibili in una città che ha coralmente deciso di elevare la propria qualità della vita e il proprio livello di civiltà”.
I siti attualmente attivi e sottoposti a videosorveglianza sono 8, mentre quelli fino ad oggi mappati e monitorati ammontano a 18, ma la posizione delle foto-trappole viene costantemente aggiornata in funzione del numero di casi di abbandono filmati, in maniera tale da limitare quanto più possibile il numero di abbandoni: “Purtroppo il fenomeno dell’abbandono incontrollato di rifiuti sul territorio è abitudine dura a morire”, continua la prima cittadina di Copertino, “ma noi non ci arrendiamo, e continuiamo la nostra battaglia di civiltà contro gli sporcaccioni: le immagini rilevate da Vitruvio snc per conto del Comune di Copertino vengono immediatamente trasmesse al comando di polizia locale, che procede con le contestazioni entro pochi giorni dal momento della rilevazione dell’evento. E a multe a volte davvero sacrosante”.
Certi gesti sono ormai anacronistici e intollerabili: così anche il vicesindaco e assessore all’Ambiente Giovanni De Lorenzi. “Purtroppo esistono persone che probabilmente dicono di amare la loro terra, ma solo a parole: diversamente, certi comportamenti non sono comprensibili. La pulizia, il decoro e la tutela dell’ambiente, sia esso urbano o verde, sono valori ormai alla base della convivenza civile. Per questo il Comune di Copertino non osserverà più alcun margine di tolleranza nei confronti di questi esempi gravissimi di maleducazione”.