BARI – “Uno scempio istituzionale che calpesta la prerogativa dei consiglieri di opposizione di vedere discusse le proprie mozioni. È uno sgambetto vergognoso che schiaccia la libertà di azione politica delle minoranze”.
E’ bufera sul parco eolico offshore di Castro. Il capogruppo de La Puglia prima di tutto Paolo Pagliaro sferra un attacco frontale ad Emiliano e compagni, rei – a suo dire – di aver piegato la minoranza con la forza dei numeri. E’ l’epilogo di un consiglio regionale sinb troppo movimentato. “Con l’approvazione di un ordine del giorno presentato dal capogruppo Pd Caracciolo, la maggioranza ha imposto i suoi numeri, impedendo che venisse votata in aula la mia mozione contro la realizzazione di un mega parco eolico nel Canale d’Otranto”.
La mozione che, dopo ben sette rinvii, era stata posta al primo punto all’ordine del giorno di oggi, ma che invece ha subìto il sorpasso della mozione successiva, “di argomento simile ma generica – afferma Pagliaro – e che ha di fatto fagocitato e azzerato una battaglia di sei mesi contro il gigantesco parco eolico offshore progettato al largo della costa di Otranto, Santa Cesarea Terme, Castro, Tricase e Leuca”.
Il presidente del movimento Regione Salento fa cenno anche ad un emendamento concordato con l’assessore allo sviluppo economico Delli Noci, per impegnare la Giunta regionale ad esprimere assoluta contrarietà e a fare azione di pressing politico sul Governo nazionale e sui Ministeri competenti contro il progetto del parco eolico offshore nel Canale d’Otranto e contro altre iniziative paesaggisticamente impattanti. Emendamento, scritto e sottoscritto, ma bocciato: “alla fine non è stato presentato né discusso a causa di divisioni e contrasti all’interno della maggioranza, con lo scopo preciso di boicottare la mia mozione”.
Ma la battaglia è destinata ad andare avanti. “Non è solo mia ma dell’intero territorio che si vorrebbe sfregiare, cominciata a novembre scorso con una manifestazione a Porto Miggiano e sostanziata dalle delibere di 72 Consigli comunali contro questo impianto, insieme alla contrarietà espressa dalla Provincia di Lecce e dalla sua assemblea dei sindaci, dal no dell’ente Parco regionale Costa d’Otranto e delle Pro Loco. Tutto questo è diventato carta straccia, è stato ignorato e messo a tacere. Il Consiglio regionale oggi ha sferrato un pugno in pieno volto al Salento, questo è inaccettabile e non staremo a guardare”.
In programma c’è una nuova manifestazione di protesta contro il mega parco eolico offshore al largo di Otranto e di Castro, “un parco che minaccia una delle coste più belle in assoluto, un autentico paradiso che si vuole cancellare piazzando in mare 90 pale eoliche alte quasi trecento metri, che avrebbero un impatto visivo devastante sul paesaggio di questo lembo di terra e sul turismo di cui si nutre la sua economia”.