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Tentato omicidio a Mesagne, tre arresti

INAUGURATO LO SPORTELLO DI ASCOLTO PER LE DONNE VITTIME DI VIOLENZA DOMESTICA PRESSO LA FONDAZIONE IRCCS POLICLINICO MANGIAGALLI (Agenzia: EMMEVI) (NomeArchivio: VIOLEd5z.JPG)

MESAGNE – Ancora una brutta storia di violenza, questa volta sfociata addirittura in un tentato omicidio. Sono tre le persone arrestate questa mattina, al termine di approfondite attività investigative, dagli agenti del Commissariato di Polizia di Mesagne e coinvolte nella drammatica vicenda.

Tra di loro, anche due giovani, su cui è stata eseguita un’ordinanza di applicazione di misura cautelare personale emessa dal G.i.p. presso il Tribunale di Brindisi su richiesta della Procura della Repubblica del capoluogo brindisino.

G.S., di soli 21 anni, è accusato di aver cercato di uccidere, lo scorso 16 febbraio, il compagno della madre, miracolosamente sfuggito all’agguato, contro il quale il ragazzo avrebbe sparato colpi da arma da fuoco, motivo per cui è indagato anche per detenzione e porto illegale di arma. A portare il ventunenne al drammatico gesto, la non accettazione della relazione nata tra l’uomo e sua madre. Nella sua follia omicida, il giovane sarebbe stato aiutato dalla sua fidanzata, D.E., appena maggiorenne, ora indiziata di favoreggiamento personale.

L’inchiesta ha fatto emergere, inoltre, un contesto familiare abbastanza compromesso da aggressioni private che vedrebbero coinvolto anche il padre del ragazzo, G.L., nato nel 1961, accusato di violenza privata e tentata violenza privata aggravata dall’uso dell’arma ai danni della ex moglie, minacciata affinché ritirasse le precedenti denunce di soprusi fisici e psicologici subiti in passato proprio dall’ex marito.

 

L’attività investigativa, conclusasi in tempi rapidi, è stata avviata dagli Ufficiali di Polizia Giudiziaria del Commissariato di Mesagne nel giorno del tentato omicidio, quando la vittima fu raggiunta da un colpo d’arma da fuoco mentre si trovava presso la propria abitazione con la sua compagna. La tempestività delle indagini, coordinate della Procura della Repubblica di Brindisi, ha permesso di arrivare a una dettagliata ricostruzione dei fatti e all’individuazione dei possibili responsabili nonostante la situazione di omertà e i depistaggi attuati dalla ragazza per proteggere il fidanzato.

Il ventunenne è stato tradotto presso la Casa Circondariale di Brindisi, mentre per gli altri due indagati sono scattati gli arresti domiciliari, tutti in attesa dell’interrogatorio di garanzia.