“La valle del silenzio” di Teresa Tropiano
Muto si fece il giorno
nel templio dei saggi
e degli oratori.
Il soliloquio degli angeli
dolcemente si diffondeva
nelle aule silenti del cuore.
La spada di Damocle,
sorretta da un crine di cavallo,
incombeva sul capo del giusto,
colui che insonne,
in bilico sull’orlo dei sogni,
temeva di cadere
nel baratro del buio.
Sorretto da un anelito di luce
la mano a un angelo tendeva.
L’eco d’uno sbatter d’ali
era l’unico suono alla sera.
Tutte le parole volarono in cielo
e in stelle caduche
si trasformarono.
Ma arriverà il tempo del ritorno
e ognuna di esse cadrà,
nelle notti di luna calante
in attesa del nuovo firmamento.
Pioggia d’argento giungerà
nella valle del silenzio
ove solo le creature pure
potranno sostare e abbeverarsi
all’acqua del Cristo.
Preghiere mute sull’irta via
s’intoneranno fioche e flebili
come fiammelle di speranza.
E nasceranno bambini
tra fili d’erba verde
e fresca di rugiada mattutina.
Mucche al pascolo arriveranno,
scampanellando allegre,
e con le loro mammelle generose
offriranno latte fresco
al tavolo degli affamati.