“Sono appena tornata dal pronto soccorso. Per la terza volta. Per la terza volta la prognosi è “stato di shock”. Non dormo da due mesi. E ora nessun sostegno dalle nuove istituzioni. Questo è il comunicato che ho diffuso oggi alla stampa a seguito di quanto accaduto in Consiglio di amministrazione. “Sono vittima di un atto completamente misogino. Questa parte della sinistra in Italia e in Puglia che si erge a difensore dei più deboli, poi non è in grado di garantire che giustizia sia fatta in un ambiente di lavoro dove una donna è stata aggredita, malmenata, minacciata e spedita in ospedale.
Prendo atto ora che il Consiglio di Amministrazione di nuova composizione, riunitosi oggi 3 febbraio 2022, pur riconoscendo in precedente seduta colpevole il direttore generale Antonio Parente per aggressione verbale e fisica al punto di erogargli la sanzione massima conservativa, mi chiede di soprassedere alla violenza subita perché non vuole assumere la responsabilità di erogare la sanzione che parrebbe logica, di buon senso e civile, oltre che prevista dalla normativa vigente: revocare l’incarico “fiduciario” di direttore generale.
Prendo atto che una donna che ha subito violenza, che è stata sequestrata in una stanza, minacciata e sottoposta ad una prolungata pressione da parte di un consiglio uscente e dimissionario semplicemente per aver evidenziato formalmente più volte, con diversi mezzi e a più interlocutori, un comportamento quanto meno “opaco”, debba oggi subire ulteriore violenza morale e psicologica da parte di un consiglio nominato appositamente per risolvere la questione e che invece, con un colpo di teatro degno dei più terrificanti sistemi misogeni, ribalta sulla vittima donna la responsabilità del carnefice. Il copione a questo punto è noto.
Mi chiedo quale sia la motivazione che spinge le massime istituzioni a garantire l’impunità ad una persona già riconosciuta violenta e già per questo sanzionata? Cosa c’è dietro? Chi o cosa si sta proteggendo? Non credo a questo punto si stia proteggendo solo un individuo violento. E a questo punto non credo nemmeno alla sola disgraziata piaga della “superficialià” di genere.
Confido molto nella magistratura che sta conducendo le indagini e mi auguro che giustizia sia fatta.
“Dignità è impedire la violenza sulle donne, profonda, inaccettabile piaga che deve essere contrastata con vigore e sanata con la forza della cultura, dell’educazione, dell’esempio.”
Sergio Mattarella nel discorso di insediamento pronunciato oggi in contemporanea alla seduta del consiglio di amministrazione di cui sopra.”