L’emergenza Covid ha impoverito più di una famiglia su quattro che ha dichiarato un peggioramento della situazione economica rispetto all’anno precedente con oltre 200mila persone che in Puglia si trovano in una situazione di povertà assoluta. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti Puglia su dati Istat, diffusa in occasione della V Giornata Mondiale dei Poveri. Per arginare questa situazione quasi 1 italiano su 3 (30%) – secondo l’indagine Coldiretti/Ixè – ha partecipato a iniziative di solidarietà, facendo beneficienza e donazioni per aiutare le famiglie più bisognose piegate dal peso della crisi causata dall’emergenza sanitaria. Un impegno di solidarietà che ha visto protagonisti insieme a molte organizzazioni, anche i singoli, famiglie, aziende pubbliche e private, enti ed associazioni come la Coldiretti. Contro la povertà – ricorda la Coldiretti Puglia – è dunque cresciuta la solidarietà che si è estesa dalle organizzazioni di volontariato alle imprese e ai singoli cittadini, a partire proprio dall’esperienza della Spesa sospesa di Campagna Amica, ancora attiva in Puglia, grazie alla quale sono stati raccolti oltre 350mila chili di frutta, verdura, formaggi, salumi, pasta, conserve di pomodoro, farina, vino e olio 100% italiani, di alta qualità e a chilometro zero, donati ai più bisognosi durante la crisi generata dalla pandemia Covid.
“Coldiretti ha reso strutturali le iniziative di solidarietà, un segno tangibile della filiera agroalimentare verso le fasce deboli della popolazione più colpite dalle difficoltà economiche. A pagare il prezzo più alto alla crisi sono stati mamme e papà single e le coppie con uno o due figli, ma a preoccupare è anche la fascia di anziani over 65 soli in condizioni di povertà assoluta che hanno visto aggravarsi la propria condizione di isolamento”, afferma il presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia.
La punta dell’iceberg delle difficoltà in cui si trova la Puglia è rappresentata dal numero cresciuto esponenzialmente di persone a rischio povertà, con un’incidenza media pari al 30,4%. Si tratta del valore più elevato degli ultimi quindici anni – aggiunge Coldiretti Puglia – dove fra i nuovi poveri ci sono coloro che hanno perso il lavoro, piccoli commercianti o artigiani che hanno dovuto chiudere, le persone impiegate nel sommerso che non godono di particolari sussidi o aiuti pubblici e non hanno risparmi accantonati, come pure molti lavoratori a tempo determinato o con attività saltuarie che sono state fermate dalla limitazioni rese necessarie dalla diffusione dei contagi per Covid. Persone e famiglie che mai prima d’ora – conclude la Coldiretti regionale – avevano sperimentato condizioni di vita così problematiche.