Punto pesante per il Lecce che pareggia per 1 a 1 sul difficile campo di Brescia. I giallorossi hanno anche “rischiato” di portare a casa tutti i punti in palio quando, a dieci minuti dalla fine, avevano sbloccato il punteggio con il neoentrato Dermaku. Purtroppo, però, il vantaggio è durato appena otto minuti e così per la terza gara consecutiva il Lecce fa solo piccoli passi in classifica.
Il pareggio si può dire giusto perché le due squadre si sono divise i tempi di gioco per pericolosità. Il primo è stato appannaggio dei ragazzi di Baroni con Strefezza che è andato vicino più volte alla rete. Al 5’ è solo la traversa a dire di no al brasiliano su conclusione di sinistro, mentre poco prima della fine del tempo è il portiere di casa Perilli a opporsi ad un destro di Strefezza.
Nel mezzo della frazione c’è tanto Lecce che contiene bene la pressione avversaria e quando può si fa vedere sulla trequarti offensiva. Strefezza è il più attivo non solo per le conclusioni a rete, ma anche per la fase di non possesso, mentre Di Mariano e Coda non brillano. A centrocampo è in ombra Gargiulo, mentre la difesa a quattro regge bene con l’innesto di Meccariello, sempre prezioso per la categoria.
Ad inizio ripresa, però, la musica cambia e nel giro di dieci minuti il quasi inoperoso Bleve (Gabriel va solo in panchina per un problema al braccio), deve compiere diverse uscite non facili e un intervento strepitoso su Bertagnoli. Il Lecce sembra già non avere più benzina al 60’, ma Baroni questa volta non cerca staffette illusorie e non cambia nessuno neppure a metà campo, mentre Pippo Inzaghi sull’altro fronte manda in campo l’esperto Palacio.
Il Lecce vacilla al 67’ quanto Bleve compie un intervento strepitoso su Bisoli che aveva calciato a colpo sicuro. Sarebbe stato il colpo del k.o. ed invece il Lecce nel quarto d’ora finale sembra crescere un pochino, anche perché Baroni viene ricordato di avere quelle forze fresche in panchina di cui aveva parlato alla vigilia del match. Il primo cambio, infatti, è forzato perché Lucioni svirgola un pallone e ricade male sulla gamba di appoggio. Entra Dermaku e con lui Bjoerkengren per Majer.
A dieci minuti dalla fine il Lecce passa dopo qualche minuto in cui aveva preso il possesso del centrocampo. Angolo dalla destra, la palla è respinta fuori e sul prosieguo dell’azione Barreca crossa dalla fascia sinistra. La palla prende una parabola particolare per una deviazione di un avversario e ricade in area di rigore dove Dermaku di testa sovrasta tutti e manda la sfera in fondo alla rete dopo il bacio del palo. Un gol che appare come la fine di un incubo per l’albanese dopo i suoi tanti problemi fisici.
Il Lecce avrebbe dalla sua l’inerzia del match e per qualche minuto tiene il Brescia lontano dalla porta di Bleve, poi, però, la spinta dei padroni di casa si fa più forte e alla prima vera occasione i lombardi pareggiano. Cross dalla sinistra, Meccariello tiene in gioco tutti, Chancellor solo in area prende di testa il palo e Bisoli punisce ancora i giallorossi dopo la rete dello scorso anno al Via del Mare.
Nei minuti finali c’è un’altra ghiotta occasione per il Brescia per segnare, ma per fortuna del Lecce Spalek la spreca. Sarebbe stata una beffa per una squadra che ha lottato, ha fatto vedere azioni offensive importanti, ma che vive un momento di forma non eccezionale che non le permette di mantenere il suo gioco per tutto l’arco della gara.
Se ad Ascoli il punto sembrava poco per le opportunità avute, oggi il punto sembra ottimale per questo Lecce che deve trovare presto nuove soluzioni offensive visto lo stato di forma di Di Mariano e Coda, non certo ai livelli di qualche settimana fa. Tempo per rifiatare però non ce n’è perché già lunedì i giallorossi dovranno tornare in campo contro il Cosenza e al Via del Mare vincere sarà d’obbligo se si vuole alimentare il sogno promozione.