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Covid, “tutto sembra spingerci velatamente al conflitto”

“Essere divergenti nella vita vuol dire prendere strade diverse. Oggi questo si riferisce piuttosto a due visioni diverse su come affrontare la pandemia : chi e’ pro vaccino e chi no. A parte le orribili etichette con cui si usa definire coloro che sono contro, i ” no vax “, in realtà, avere due visioni diverse delle cose, non significa necessariamente doversi odiare o scontrare!

Personalmente ho un carissimo amico schierato dall’ “altra parte “, ma continuiamo a volerci un mondo di bene. Usare un’etichetta è riduttivo di un modo di pensare frutto di tanti saperi e riferimenti e magari di storie personali degne di essere prese in considerazione. Mentre il sostantivo “no-vax ” sembra piuttosto designare una marca di detersivo!  In realtà è un modo dispregiativo di definire e quindi anche cristallizzare qualcuno.
Tutto sembra spingerci velatamente al conflitto: come usare il pugno per salutarsi o fare scontrare i gomiti! Noi italiani siamo un popolo pacifico, oserei dire anche troppo pacifico. Non abbiamo infatti opposto alcuna resistenza a tante misure restrittive durate oltremodo. Non è connaturato, a noi italiani, inasprire i rapporti umani e prendersela magari col vicino per condizioni di vita difficili. Aneliamo ad una vita civile, fatta anche di stima, seppure nella diversità, e di benevolenza.
Dal punto di vista scientifico non c’è ragione di odiare un non vaccinato perchè ti può contagiare in quanto ormai si sa che anche i vaccinati lo possono fare!
Al contrario, i tamponati danno molte più certezze di essere negativi! Non cadiamo nella trappola di attribuire al nostro vicino difficoltà, senz’altro nuove e difficili, ma da ricercare al di fuori dei singoli individui”.