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Lecce, via Gramsci e la spada di Damocle

“Come per Damocle, anche sulla testa dei leccesi pende una spada appesa ad un esile crine di cavallo.

No, non si tratta di una leggenda nè tanto meno di mitologia greca, bensì della triste realtà.

La struttura metallica che presumibilmente reggeva il pannello della fermata del bus di Via Gramsci è oramai prossima a cadere sotto l’effetto della ruggine, degli agenti atmosferici e dell’incuria dilagante che oggi interessa, purtroppo, tutta Lecce.

Chi sarà, dunque, lo sfortunato passante che pagherà le conseguenze della sciatteria e dell’abbandono in cui versa oggi la nostra città?

Possibile che nessuno veda e prenda gli opportuni ed urgenti provvedimenti?

Invito i fanatici leccesi che difendono ad ogni costo l’operato di quest’amministrazione a trascorrere un solo giorno sotto quella palina: può darsi che anche loro, come Damocle, compreso finalmente il pericolo che pende sulla loro testa e sulla città tutta, chiedano di tornare indietro non volendo più essere “così fortunati” da meritare questo governo.

Perché da che mondo è mondo la città è lo specchio di chi la amministra e Lecce non è mai stata così sporca, triste e insicura.

Non è certamente questo il “cambiamento” che i leccesi si aspettavano: “passo a passo” la nostra bella Città sta andando in rovina”