Coda è solo e il Lecce non incide. Contro il Como è 1 a 1
Pareggio deludente del Lecce che viene frenato in casa dal Como per 1 a 1 e rimanda nuovamente l’appuntamento con la vittoria in B che manca da otto incontri, compreso il finale della stagione scorsa. Tra i giallorossi si salvano Gendrey, Majer e un generoso Coda che attua un lavoro immane, ma poco proficuo, e che aveva illuso il gol del vantaggio il ritrovato pubblico del Via del Mare.
In una formazione molto giovane (in campo dall’inizio tre ’99 e due 2000) prima del fischio di inizio c’è la sorpresa Vera sulla fascia difensiva di sinistra con Gallo dirottato in panchina e, forse, possibile partente nelle ultime 48 ore di mercato. A centrocampo spazio a Helgason come centrocampista più offensive tra i tre proposti da Baroni, dove è Hjulmand ad avere il ruolo di play.
Il Lecce nel primo quarto d’ora risente ancora della ruggine del match di Cremona, poi pian piano prende il possesso del gioco anche se le trame appaiono lente e prevedibili. Il primo vero pericolo per la difesa comasca arriva intorno al ventesimo da un cross di Strefezza che trova Coda nel cuore dell’area. Purtroppo la conclusione di testa è troppo debole per impensierire il portiere Gori. Cinque minuti dopo è Tuia, sempre di testa, a sporcare i guanti dell’estremo ospite. Troppo poco per una squadra che dovrebbe puntare alla promozione.
Al 38’ arriva la grande occasione per il Lecce. Gendreyrecupera palla e serve bene Coda che spara a colpo sicuro, ma un difensore del Como respinge con la mano. E’ rigore, deciso con intervento del Var, che lo stesso Coda si incarica di battere e di realizzare per il gol del vantaggio giallorosso.
Neppure il tempo di esultare che il Como pareggia. Vera perde palla sulla propria trequarti e ne nasce un cross dalla destra di Iovine sul quale Cerri svetta in modo imperioso per il gol dell’1 a 1. Così all’intervallo si va in parità con il Lecce che si deve solo rammaricare di non aver portato il vantaggio negli spogliatoi.
La ripresa vede le due squadre giocare a sprazzi. Nel Lecce Coda fa un lavoro immane, ma è troppo solo al centro. Al quarto d’ora Baroni cambia un deludente Vera con Gallo ed entra in campo il neo acquisto Di Mariano per Olivieri. La squadra ne trova giovamento e nei minuti successivi il Lecce spinge sull’acceleratore, ma di conclusioni davvero pericolose non ce ne sono. E’ il Como, invece, al 28’ ad avere una palla ghiotta per il vantaggio, ma Solini spreca da due passi. La squadra lariana ha una nuova palla gol con una rovesciata di La Gumina che termina a lato su disattenzione del reparto difensivo leccese.
Il Lecce nell’ultima parte di gara ci mette il cuore, ma non basta quando si hanno poche idee e il suo bomber vive isolato nella zona d’attacco. Alla fine i seimila del Via del Mare fischiano una prestazione deludente che mantiene il Lecce nella parte basse della classifica. Baroni dovrà lavorare molto e riflettere se questo modulo è davvero congeniale a questa squadra. Il rischio è di “castrare” l’unica vera certezza che ha questa squadra, fatta invece di tante scommesse.
Questo Lecce sembra davvero poca cosa e se non ci saranno miglioramenti urgenti a centrocampo (dovrebbe arrivare Gargiulo nelle prossime ore, ma forse non basta per il salto di qualità) e nel modo di stare in campo, le soddisfazioni regalate ai tifosi negli scorsi anni non potranno essere quelle sperate.