Indetto l’Anno Giubilare Oronziano per la festa patronale
LECCE – Anche quest’anno le celebrazioni per i Santi Patroni di Lecce, Oronzo, Giusto e Fortunato, risentiranno del protrarsi dello stato di emergenza legato alla pandemia di Covid-19 e alle restrizioni governative per contenerla. I numeri dei contagi degli ultimi giorni impongono prudenza e cautela, ragion per cui Comune e Curia hanno condiviso la posizione di dover limitare il più possibile le situazioni di potenziale rischio nelle celebrazioni religiose e civili, rinunciando, quindi, alle occasioni di festoso assembramento come la processione, la fiera, il luna park.
Nonostante questo, però, essendo un periodo di ripresa e di ripartenza, a differenza dell’estate scorsa, fra le celebrazioni civili, organizzate dall’assessorato allo Spettacolo del Comune in collaborazione con l’Associazione Pugliarmonica, ci saranno le luminarie installate lungo il percorso che collega a piazza Duomo da Piazza Sant’Oronzo, Porta Rudiae e Porta Napoli (poi all’ingresso di Palazzo Carafa dove c’è la statua del Santo Patrono e vicino al Santuario di Sant’Oronzo fuori le mura), torneranno i fuochi pirotecnici finali e la cassarmonica in centro per i matinée bandistici a cura della Banda Città di Lecce “Nino Farì”, diretta dal M° Giovanni Pellegrini. Molto apprezzato un anno fa, sarà confermato anche il tour itinerante nei quartieri della città della stessa banda durante i quattro giorni di celebrazioni con partenza dall’Ospedale Vito Fazzi.
La novità, invece, legata specificatamente alle celebrazioni religiose riguarda l’avvio dell’Anno Giubilare Oronziano, in occasione dei 2000 anni dalla nascita del primo vescovo e martire della città, attestata, secondo le fonti più accreditate, nel 22 d. C.
L’Anno giubilare, in attesa della Bolla di indizione ma già autorizzato per le vie brevi dalla Penitenziaria Apostolica e fortemente voluto dall’Arcivescovo Mons. Michele Seccia, prenderà il via nei giorni tradizionalmente dedicati alla festa patronale e si concluderà il 26 agosto 2022. Un apposito Comitato pro Giubileo Oronziano, coordinato da don Michele Giannone, è al lavoro da alcune settimane alla programmazione delle iniziative da realizzare nell’arco dell’anno, anche per approfondire la figura di Sant’Oronzo e l’introduzione del Cristianesimo in Puglia. Per l’occasione, durante i Vespri del 24 agosto in Piazza Duomo, dopo il consueto messaggio dell’Arcivescovo alla città, per la prima volta, mons. Seccia pronuncerà l’Atto di affidamento a Sant’Oronzo cui seguirà la simbolica consegna delle chiavi della città da parte del Sindaco Carlo Salvemini e l’imposizione della Croce Pettorale alla statua argentea da parte del Presule.
«La ricorrenza dei Santi Patroni – dichiara l’Arcivescovo Seccia – rappresenta un’occasione di tradizione e di coesione in città. Mi auguro che, nonostante le limitazioni che le disposizioni pubbliche di precauzione ci impongono, anche la festa, come le cerimonie liturgiche, si svolga nel modo migliore per trasmettere il messaggio legato ai Santi Patroni: unità, solidarietà e vicinanza. Sentirsi una comunità che, mentre fa festa, non dimentica chi è nel disagio. Ma c’è una novità quest’anno: l’indizione e l’inizio dell’Anno Giubilare Oronziano, a 2000 anni dalla nascita del primo Vescovo di Lecce, con un simbolico pellegrinaggio dei giovani al Santuario di Sant’Oronzo fuori le mura. Chi entrerà per tutto l’anno attraverso le due Porte Sante che io stesso aprirò i prossimi 25 e 26 agosto, sia al santuario che in Cattedrale, potrà ottenere il beneficio spirituale dell’indulgenza plenaria, come da decreto del Santo Padre».
«È facile immaginare il motivo – afferma l’assessore allo Spettacolo Paolo Foresio – per cui non si può organizzare il luna park e la fiera a Lecce. Mentre in alcuni piccoli centri anche della nostra provincia, si ospitano una decina di attrazioni di spettacolo viaggiante, da noi nel 2019 ne erano presenti circa 75. Lo stesso vale per le bancarelle della fiera, dove sempre nel 2019 erano presenti circa 300 operatori. È impossibile, quindi, con questi numeri rispettare le norme vigenti per la delimitazione dell’area, l’accesso contingentato e il controllo del Green Pass, ne ho parlato più volte anche con le associazioni di categoria e con grande dispiacere da parte nostra perchè siamo consapevoli delle difficoltà di questi settori. Ringrazio l’associazione Pugliarmonica, nostro partner dal 2018, con la quale abbiamo messo insieme il programma cercando, da un lato, di rispettare i punti forti della nostra tradizione e, dall’altro, di mettere una straordinaria attenzione visto il momento che stiamo vivendo».
«La ricorrenza dei Santi Patroni – dichiara il sindaco Salvemini – è il frutto di un lavoro di squadra che ha visto impegnate tante persone negli ultimi mesi in condizioni di alterazione dell’ordinarietà con il supporto, per la parte civile, dell’associazione Pugliarmonica. A loro va il mio ringraziamento. Siamo pronti a fare il massimo sforzo per garantire che la festa si svolga nel migliore dei modi possibili per i leccesi che tanto la attendono e i turisti. Sarà una versione in cui non saranno confermati tutti i diversi aspetti delle edizioni trascorse ma progressivamente ogni anno aggiungiamo qualcosa in più, con l’augurio che nel 2022 si possa definitivamente archiviare questa gestione pandemica. Naturalmente il nostro pensiero è rivolto agli operatori economici che lavorano durante le feste patronali chiedendo il posto per le proprie bancarelle o per le proprie giostre e che subiranno il peso di queste scelte non semplici. Siamo consapevoli di quanto sia complicato per loro questo momento, ma chi ha compiti di rappresentanza collettiva, deve tener conto dei principi di libertà e di responsabilità e prendere decisioni che spesso non incontrano il pieno e convinto favore di tutti. Oggi siamo chiamati a un’attenzione supplementare: tenere assieme le libertà che la vaccinazione e il Green Pass ci consentono con la responsabilità di evitare che tutto si possa vanificare per eccessi di leggerezza o inconsapevolezza, come i dati epidemiologici – che non devono creare allarme ma essere costantemente monitorati – ci dicono».