MONTERONI – È una folla commossa e allo stesso ancora incredula quella che accoglie la salma di Giovanni Caramuscio, l’ex direttore di banca ucciso lo scorso venerdì per aver reagito a una rapina mentre prelevava denaro da una banca di Lequile.
I funerali, celebrati da don Giorgio Pastore, si sono svolti questa mattina nella chiesa di Maria Ss. Ausiliatrice di Monteroni, paese dove l’uomo era molto stimato e abitava insieme alla moglie, testimone dell’omicidio del marito.
A dargli l’ultimo saluto, anche il sindaco del suo paese natale Mariolina Pezzuto e il sindaco di Lequile, Vincenzo Carlà. Due comunità che si stringono nel dolore di una morte violenta e assurda, accaduta per arraffare poche centinaia di euro. In prima fila anche i figli della vittima, Stefano, Roberta e Fabio, accanto alla madre che ha voluto, al termine della cerimonia, leggere una lettera rivolta proprio al consorte: “Chi ti ha strappato alla vita neanche immagina il dolore che ha procurato, di sicuro non conosce l’amore e il valore di una famiglia se con tanta leggerezza ne ha distrutta una».
I colpevoli di questo omicidio sono già in carcere, arrestati nel giro di pochi giorni dopo il misfatto grazie ad alcune testimonianze e alle riprese delle videosorveglianza. E ci rimarranno di certo, visto che si trovano nella struttura penitenziaria di Borgo San Nicola in misura cautelare considerato il pericolo di fuga, oltre ai pesanti indizi di colpevolezza che gravano sulla loro posizione. Entrambi si sono avvalsi della facoltà di non rispondere.