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Lecce, intitolata una piazza ad un neofascista: “Grave scelta remissiva”

“Riteniamo grave e inappropriata la decisione della Giunta comunale di Lecce di approvare la richiesta dei consiglieri della destra di titolare una piazzetta a Sergio Ramelli, il giovane neofascista di Milano che nel 1975 morì in seguito a un’aggressione sotto casa.

L’aggiunta “a tutte le vittime di odio politico” non mitiga affatto la cosa, anzi la arricchisce di una retorica pacificatrice del tutto pelosa. Quella stagione di conflitto sociale ebbe certo numerose vittime di stragi e di aggressioni squadristiche, e la pietas per un ragazzo di 18 anni è dovuta, ma è fuorviante e banale parlare di indistinta violenza. La realtà di fatto è che attorno a quella che è diventata una icona del culto dei neofascisti, a Milano, e non solo, officiato con tanto di saluti romani e di urla “presente!” nella ricorrenza, c’è il tentativo di sdoganare una vulgata di pacificazione, la volontà della destra estrema di vittimizzarsi, negando il suo ruolo nelle stragi e nei numerosi omicidi verso operai, studenti, militanti antifascisti, gente comune. Vogliono atteggiarsi a martiri della libertà, a veri patrioti, e questo non gli va concesso.

Inoltre questa decisione aggreverebbe ulteriormente la toponomastica fascista in città: Via Giorgio Almirante, Via Ettore Muti, Via Vittime Acca Larentia, Via Predappio, altrettante titolazioni che andrebbero soltanto abolite.

Chiediamo pertanto alla Giunta comunale cittadina di recedere immediatamente da questa ambigua decisione, di non dimostrarsi remissiva alle richieste della destra politica.”