LECCE – “All black”, tutto nero. Si chiama così l’operazione che vede coinvolte ben 44 persone, accusate di associazione a delinquere finalizzata al traffico illecito di rifiuti su tutto il territorio nazionale e riciclaggio. L’inchiesta, diretta dal pm Milto De Nozza, riguarda un grosso giro di smaltimento di rifiuti illecito, in cui il Salento sarebbe diventata una vera e propria discarica abusiva in cui far scomparire tonnellate di spazzatura. Tredici per ora gli indagati finiti in manette alle prime ore dell’alba di questa mattina, tra cui i quattro salentini Luca Grassi, 48enne di Lecce;Valerio Marra, 58enne di Alessano, Claudio Lo Deserto, 66enne di Lecce; e Palmiro Mazzotta, 74enne di Surbo, quest’ultimi già condotti in carcere. Arrestati anche altri cinque pugliesi, tra cui i tarantini Roberto Scarcia, Luca Di Corrado e Davide D’Andria, insieme a Francesco Sperti, 56enne di Manduria, e Oronzo Marseglia, 57enne di San Vito dei Normanni.
Le indagini, condotte dai carabinieri del Noe di Torino, il Nucleo operativo ed ecologico, in collaborazione con la guardia di finanza di Taranto, hanno portato alla luce lo smaltimento di rifiuti provenienti dalla Campania e poi sversati nelle province di Lecce e Taranto, sotterrati in terreni agricoli o bruciati in capannoni industriali abbandonati. Sarebbero circa seicento le tonnellate di spazzatura smaltita nel territorio pugliese, con danni enormi all’ambiente e alla salute.
In corso ancora accertamenti sui suoli usati nel malaffare che vede coinvolte anche persone di Palermo, Cosenza, Reggio Calabria, Salerno, Napoli e Caserta.