Vaccini per i dipendenti aziendali, via libera al protocollo d’intesa
BARI – Il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, alla presenza dell’assessore alla Sanità Pier Luigi Lopalco, del direttore del Dipartimento salute Vito Montanaro e del dirigente della Protezione Civile Mario Lerario, ha sottoscritto questa mattina il Protocollo per le vaccinazioni in azienda con Confidustria Puglia, Cgil Puglia, Cisl Puglia, Uil Puglia, Ugl Puglia, Confartigianato Puglia, Confcooperative Puglia, Cna Puglia, Confesercenti Puglia, Claai Puglia, Confcommercio, Confapi, Legacoop, Cia Puglia, Coldiretti Puglia, Confagricoltura Puglia, Confederazione Produttori Agricoli, Confsal, Cisal, Asstra, Anav, Confimi e le eventuali Associazioni Territoriali aderenti al Protocollo d’intesa.
“Abbiamo sottoscritto questo Protocollo d’Intesa con tutte le categorie produttive della Puglia in tutti i settori – ha spiegato il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano – perché ciascuna azienda o gruppi di aziende potranno, attraverso i loro medici competenti, attuare la vaccinazione dei propri dipendenti. L’obiettivo, in linea con gli indirizzi del Governo, è accelerare così l’immunizzazione di chi è esposto al rischio, lavorando in ambienti dove ci sono gruppi di persone e quindi assembramenti. Questa cosa consentirà da un lato di accelerare le operazioni di vaccinazione dei più giovani e dall’ altro di mettere in sicurezza sistemi aziendali per evitare che siano colpiti dalla malattia e quindi che siano messi in condizione di non poter operare. Ovviamente – ha concluso Emiliano – il sistema delle vaccinazioni aziendali potrà andare a regime solo nel momento in cui avremmo esaurito la vaccinazione di tutte le persone che, per età o per fragilità, sono in una situazione di particolare rischio di ospedalizzazione, quando cioè avremo sostanzialmente vaccinato tutti i fragili e la maggioranza di tutte le persone da sessant’anni in poi”.
Per l’assessore alla Sanità della Regione Puglia Pier Luigi Lopalco “oggi inizia un nuovo capitolo della campagna vaccinale”. “Fino ad ora infatti – ha proseguito l’assessore – il principio che ha ispirato il Governo nella definizione delle priorità è stato un principio molto chiaro, legato cioè alle fragilità delle persone e all’età anagrafica. Occorreva vaccinare quelli che più facilmente potevano finire in ospedale. In questo mese molto probabilmente arriveremo a vaccinare la stragrande maggioranza di chi ha più di sessant’anni ed inizieremo a vaccinare i cinquantenni. Questa è la motivazione che in qualche maniera ha convinto la struttura commissariale a dare un’accelerata alla campagna vaccinale. Mettiamo cioè in sicurezza tutte le fasce più fragili e poi iniziamo a vaccinare le fasce di età lavorative. Ecco perché in questo momento noi firmiamo questo protocollo. Non sarà un percorso semplicissimo ma ce la faremo insieme, anche attraverso la disponibilità del Dipartimento. Occorrerà uno sforzo organizzativo da parte di tutti, anche per definire insieme i dettagli, e cioè come distribuire il vaccino, quante dosi e con che ritmo. Dobbiamo capire prima di tutto quanti vaccini avremo nei prossimi mesi. Sarà un work in progress che faremo insieme con pazienza e flessibilità. La cosa certa – ha concluso Lopalco – è che, con la firma di questo Protocollo, potremo dare finalmente una svolta per la ripartenza di tutto il settore produttivo, grazie all’impegno di tutte le categorie”.
“Al protocollo che stiamo firmando oggi – ha specificato Vito Montanaro, direttore del Dipartimento Politiche per la Salute della Regione Puglia – seguirà un protocollo attuativo che conterrà le linee guida sulla base delle quali strutturare un punto vaccinale all’interno del luogo di lavoro. Ogni punto vaccinale deve rispettare regole igienico-sanitarie che sono ferree dal punto di vista organizzativo ed autorizzativo da parte del Dipartimento di prevenzione territorialmente competente. Non tutte le aziende associate potranno o dovranno attivare un punto vaccinale. Ciascuna potrà sia strutturarlo, sia aderire a quello di un’altra azienda associata. Per tutti i medici e gli operatori sanitari interessati dall’attività di vaccinazione sarà tenuto un corso di formazione a distanza della durata di venti ore, come per gli operatori della sanità pubblica. Sullo sfondo c’è sempre il tema della disponibilità di dosi di vaccino: non ci si deve attendere che tutti possano essere vaccinati contemporaneamente, nello stesso periodo, perché non abbiamo la certezza delle quantità di dosi di vaccino che ci verranno consegnate nelle prossime settimane. La cosa importante è che la strategia sia già operativa ed attuativa”.