Dieci giorni per riconquistare un posto in paradiso. Il Lecce di Corini sa che in questo piccolo lasso di tempo, in cui sono concentrati gli ultimi quattro turni del torneo cadetto, si gioca tanto della sua stagione. I giallorossi vogliono ritrovare quanto prima quella Serie A che hanno dovuto salutare con tanto amaro in bocca dopo la tormentata stagione precedente, condizionata non poco dalla pandemia.
Anche in questa il Covid ha inciso sul cammino dei giallorossi, privando il Lecce della sua guida per diverse settimane alla fine del girone di andata. In quello di ritorno, invece, Eugenio Corini ha preso le redini del gruppo ed ora non vuole più perdere di mano quell’obiettivo che accarezza ormai da settimane.
«E’ sempre meglio essere davanti, piuttosto che inseguire.» Così afferma il tecnico alla vigilia della difficile sfida contro il Cittadella. «Questo ci permette di pensare alla nostra partita, in modo che con una vittoria si manterrebbe almeno inalterato il vantaggio. Solo dopo, se saremo bravi, tireremo le somme in vista degli altri incontri. Dopo aver rincorso tanto è fondamentale aver messo un piede davanti e cercheremo in tutti i modi di andare a prenderci in queste quattro partite il sogno che culliamo.»
Il Lecce quindi ha solo come pensiero di battere la squadra veneta, bestia nera nella storia del club salentino. «Il Cittadella è una squadra molto aggressiva con un ottimo allenatore come Venturato. Negli ultimi anni hanno sempre fatto campionati di vertice e, per questo, siamo pronti e preparati ad affrontare una squadra forte, reattiva e aggressiva. Sarà una partita aperta visto che loro, come tutte le altre squadre che andremo ad affrontare in questi ultimi turni, hanno una identità precisa e una struttura di gioco orientata all’attacco.»
Nella sfida di domani (ore 14.00 al Via del Mare) Corini recupera Mancosu, ma probabilmente dovrà fare a meno, almeno dall’inizio, di Pettinari. «Stefano (Pettinari ndr) ha svolto il primo allenamento con la squadra solo oggi. L’ho visto bene, ma mi riservo ancora qualche ora per decidere se portarlo in panchina, se farlo giocare oppure se risparmiarlo per la sfida di Monza. Anche Marco l’ho visto bene. Ha lavorato tanto soprattutto nella settimana in cui non si è giocato. A lui è servita la pausa per rimettersi in condizione, anche se manca il riscontro del campo poiché non gioca da tanto.»
In ultimo Corini parla di questo rush finale molto concentrato, ma evita di commentare ciò che è accaduto a Monza, dove alcuni giocatori sono risultati positivi al Covid. «Ci sono degli organi preposti per giudicare cosa è accaduto lì. Per dare equilibrio totale nel finale di campionato è stato deciso di giocare le quattro partite conclusive agli stessi orari. Io penso che, se non ci sono situazioni particolari che vanno a inficiare sulla salute pubblica, è corretto che i club concludano nei tempi indicati il campionato con gli organici a loro disposizione.»