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Protestano le Partite IVA:“Lasciateci lavorare”

LECCE – “Ci state facendo morire di fame. Sono mesi che siamo a casa. Lasciateci lavorare”. È il grido di protesta lanciato dalle Partite IVA leccesi, che nella mattinata di oggi hanno manifestato per chiedere maggiore sostegno alle istituzioni.

Radunatisi nei pressi dell’Obelisco e occupando l’ingresso dell’Agenzia delle Entrate, i lavoratori autonomi, costretti a chiudere la loro attività a causa delle disposizioni antiCovid, hanno organizzato un vero e proprio sit-in di protesta. Sono soprattutto i venditori ambulanti ad alzare la voce, in particolari i fieristi che guadagnano grazie alla partecipazione a mercati, fiere, sagre e feste patronali. Un comparto bloccato totalmente dalla pandemia, che attualmente appare essere quello più in crisi, con i ristori che scarseggiano.

Oltre a striscioni e slogan, anche i fiori vengono usati come simbolo di morte del lavoro, un’occupazione che per molti non esiste più da quasi 14 mesi, per altri da circa un mese, tra questi i parrucchieri, che hanno dovuto calare la saracinesca del proprio salone con l’arrivo in Puglia della zona rossa. Un gruppo affiatato, pronto a combattere unitamente una battaglia che mette insieme categorie diverse, come spiega qualcuno: “Ci siamo spogliati delle sigle, poiché in questo momento non bisogna fare nessuna distinzione, siamo tutti lavoratori che rivendicano il diritto a lavorare dignitosamente. Dobbiamo essere uniti e combattere insieme. Per noi è mortificante non riuscire a mantenere le nostre famiglie. Molti sono costretti a ricorrere all’usura per sopravvivere.”

La preoccupazione maggiore riguarda la stagione estiva, alcuni sanno già che non potranno riaprire la propria attività neanche quando finalmente si allenteranno le restrizioni: “Per organizzare eventi come fiere e sagre bisogna partire molti mesi prima dell’apertura, ora è tutto fermo, siamo già coscienti che non lavoreremo neppure per la festa patronale di Sant’Oronzo.”

E il loro grido d’aiuto è rivolto soprattutto ai politici, non senza qualche tono polemico: “L’anno scorso, in vista delle elezioni che si sono svolte a settembre, erano tutti pronti ad ascoltarci, ora nessuno si occupa più di noi, né a livello locale né a livello regionale. Noi chiediamo semplicemente di avere la possibilità di lavorare. Siamo disposti al dialogo con le istituzioni, apriamo i tavoli tecnici. Siamo convinti che, organizzandosi come si deve, si può lavorare anche con i dovuti controlli.”

La manifestazione, presidiata dalle forze dell’ordine, è poi proseguita con un corteo dei camion ambulanti che, con i loro clacson, hanno fatto il giro della zona per far conoscere a tutti la loro condizione di disagio.

Photovideogallery a cura di Annamaria Niccoli