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Coda di diritto nella storia del Lecce e della B

Venti gol stagionali in B con la maglia giallorossa non venivano segnati da più di 70 anni, da quando Luigi Silvestri nel 1947-48 ne segnò uno in più in tutto il campionato cadetto che vide il Lecce giungere terzo nel girone C, quello meridionale, con il conseguente passaggio al girone unico, reintrodotto dalla stagione successiva.

Se, infatti, andiamo a guardare soltanto i campionati di B a girone unico, Coda è il più prolifico di sempre visto che ha superato anche Tiribocchi che nell’arco della stagione 2007-08, quella della promozione in A con Papadopulo, realizzò 17 marcature in campionato più altre due nei play-off che portarono i giallorossi a trionfare su Pisa e Albinoleffe.

Coda con queste 20 reti è così entrato di diritto nella storia del club con l’obiettivo di raggiungere il traguardo di 28 reti che è il record di gol in una stagione cadetta realizzata da un giallorosso. Fu conseguita da Aurelio Pavesi De Marco, nell’annata 1946-47, la prima del ritorno del B dopo i tre anni di fila tra la fine degli anni Venti e gli inizi di quelli Trenta. Il compito non sarà facile, ma la propensione al gol dell’attaccante nativo di Cava dei Tirreni e la rinata determinazione del gruppo di Corini possono sicuramente scatenare la fantasia dei tifosi.

Quello che ogni tifoso non desidera è che Coda il prossimo anno provi a superare il record di 31 gol, che detiene Silvestri, il miglior realizzatore del Lecce in cadetteria, perché significherebbe che il Lecce è ancora in B. Intanto l’attaccante si gode un altro primato: con le due reti al Frosinone, l’attaccante è arrivato a quota 77 gol in questo campionato e ciò gli consente di entrare nella speciale classifica dei 50 miglior marcatori di tutti i tempi con una media di quasi un gol ogni due match.

Bisogna dire che il Lecce, e Corvino in particolare, è stato bravo in estate a convincere Coda (che era libero da contratto) ad accettare il progetto messo in piedi da una società sana e vogliosa di ritornare su quei palcoscenici che erano stati lasciati i primi di agosto con tanto amaro in bocca. L’attaccante ha alternato sin qui dei lunghi tratti di campionato a dir poco esaltanti a qualche momento di appannamento, ma ha sempre dimostrato di essere un rapace in area di rigore, trasformando in oro quasi tutto ciò che gli è arrivato e distribuendo anche 8 assist.

Adesso è il momento di rifiatare con la pausa per le nazionali che permetterà a lui e al gruppo squadra di preparare al meglio le ultime otto sfide di un torneo equilibrato, ma che il Lecce ha la forza di poter far suo senza passare dai play-off. Di sicuro il mancato apporto del pubblico ha condizionato diverse gare interne che però i giallorossi hanno saputo compensare con ben 8 successi su 15 partite esterne. Corini, inoltre, ha saputo riprendere bene uno spogliatoio che avrebbe potuto subire il contraccolpo psicologico di alcune partite non positive, ed oggi può gustarsi una rosa che, con i cinque cambi possibili, può mettere sempre la freccia del sorpasso in ogni match.

Se, infatti, le partite fossero terminate alla fine dei primi quarantacinque minuti di gioco, il Lecce oggi avrebbe appena 41 punti e sarebbe virtualmente fuori dalla zona play-off. Ed, invece, la rosa messa in piedi da Corvino si sta rivelando completa in ogni reparto con un mix tra esperienza e gioventù che pochissime altre realtà oggi hanno nel panorama calcistico italiano. Ciò fa ben sperare, non solo per il prosieguo di questo campionato, ma soprattutto per il futuro del club soprattutto perché, senza pubblico e con il perdurare del problema pandemico, solo chi ha veramente la capacità di sondare bene il mercato, potrà restare a galla nel mondo del calcio.